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CIBI ADULTERATI, È ANCORA CAOS NORMATIVO. LE RASSICURAZIONI DEL MINISTRO DELLA SALUTE FAZIO: “LA LEGGE ANTIFRODI NON È ABOLITA DAL ”TAGLIALEGGI””. I DUBBI DEL PD: “PER LA CASSAZIONE È CANCELLATA”. E LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CHIEDONO CHIAREZZA

Regna ancora l’incertezza sulle sorti della legge 283 del 1962, la cosiddetta legge “antifrodi”, di cui ci eravamo già occupati ieri, sottolineando la stortura dell’approvazione della legge sull’etichettatura obbligatoria, proprio nel giorno in cui rischiava di scomparire quella sui cibi adulterati. Bene, la legge, che sembrava finita sotto la scure del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, secondo il ministro della Salute Ferruccio Fazio, è invece da considerarsi ancora in vigore, in quanto testo unico, e quindi tutelato da uno specifico comma dello stesso “taglialeggi” - legge 246 del 2005. È stato lo stesso ministro della Salute a ribadire come il percorso intrapreso dal Ministero “dimostra la volontà espressa di non abolire questa legge”, una volontà confermata, spiega Fazio, dal fatto che “la legge 441/63, che è la legge sanzionatoria e porta modifiche e integrazioni alla legge 283, è stata espressamente mantenuta in vigore”.

La scarsa chiarezza con la quale è stata trattata la vicenda ha portato sconcerto anche tra i carabinieri del Nas, il nucleo antisofisticazioni, che solo nel pomeriggio ha ripreso il regolare svolgimento delle proprie mansioni. Ma il vero problema nasce ad un altro livello, quello giudiziario. Per il vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, il deputato Pd Angelo Zucchi, “così come stanno le cose la Corte di Cassazione ritiene soppressa la norma. E i giudici non istruiscono le pratiche”. Si tratta di una questione di interpretazione, che potrebbe però portare allo stop dei processi, e chi fino al 16 dicembre 2010 rischiava da tre mesi ad un anno di galera e un’ammenda fino a 46.000 euro di multa, potrebbe adesso farla franca. La proposta del Pd per dipanare l’incertezza è quella di presentare un emendamento al Milleproroghe, come spiega Zucchi: “le parole non bastano. Se poi il Consiglio dei Ministri intenda individuare un sistema per allineare l’interpretazione del Governo con quella dei giudici, ben venga. A scanso di equivoci noi procederemo comunque per la nostra strada”.

Di fare chiarezza sulla vicenda è stato chiesto al Governo anche dal Movimento Consumatori, per bocca del responsabile del settore alimentazione dell’associazione Alessandro Mostaccio, che spiega come “i cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere se nel loro Paese e' lecito o meno produrre e vendere prodotti adulterati”. La domanda che si pone Mostaccio è se la legge sia da considerarsi ancora in vigore oppure no, aggiungendo che, nonostante le rassicurazioni del Ministro Calderoli, “nei tribunali la questione sta creando intoppi e difficoltà a migliaia di processi in tutta Italia. Una bagarre di cui potevamo fare sicuramente a meno”. Per il Movimento Consumatori è necessario che i dubbi vengano dipanati da una “circolare interpretativa che possa chiarire ogni incertezza”.

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