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IL GOVERNO INDIANO APRE AI SUPERMERCATI STRANIERI. GLI INVESTIMENTI STRANIERI MIGLIOREREBBERO LA CONDIZIONE DELLE INFRASTRUTTURE PER LA GDO GARANTENDO MIGLIORI REMUNERAZIONI PER I CONTADINI-FORNITORI. LO DICE IL QUOTIDIANO “THE HINDU”

Il governo indiano apre le porte alle grandi catene della distribuzione come l’americana Wal-Mart o la francese Carrefour che ora sono presenti soltanto con negozi all’ingrosso. Secondo quanto rivela oggi il quotidiano “The Hindu”, il Ministero del Commercio sottoporrà la prossima settimana all’esecutivo di Manmohan Singh, Primo Ministro indiano, una proposta per permettere investimenti esteri diretti fino al 51% nel retail multimarca, un settore considerato “sensibile” per i possibili impatti negativi sui piccoli commercianti e sul vasto settore informale indiano.

La decisione è stata presa dopo un rapporto compilato dai governi regionali, in cui si sostiene che “gli investimenti stranieri nel commercio al dettaglio potrebbero migliorare la condizione delle infrastrutture richieste per la grande distribuzione e anche garantire una migliore remunerazione per i contadini che riforniscono i supermercati” scrive il giornale citando una fonte ministeriale.

Il Governo intende però porre dei “paletti”, tra cui un limite minimo di investimento e l’obbligo di creare dei servizi di supporto, tra cui una catena del freddo, attualmente inesistente in India, dove c’è un’altissima percentuale di spreco nel trasporto delle derrate alimentari deperibili. L’apertura, che finora riguardava solo i negozi monomarca (fino al 51%) e i grossisti (100%), coincide con un momento di difficoltà della coalizione guidata dal partito del Congresso alle prese con un’inflazione record trascinata soprattutto dal caro alimenti.

“I prezzi stratosferici dei generi alimentari - conclude il quotidiano - specialmente delle cipolle e il calo degli Fdi (gli investimenti esteri diretti) hanno spinto il governo a prendere una coraggiosa decisione su questa spinosa questione”.

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