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I RICETTARI SONO TROPPO IMPERSONALI? NEL VOLUME “SCRITTORI IN CUCINA”, “JAR EDIZIONI” METTE 20 SCRITTORI AI FORNELLI PER RITROVARE LA FAMILIARITA’, LE TRADIZIONI E LE SENSAZIONI DI CASA TRA LE PENTOLE CHE ORMAI STIAMO PERDENDO

Gli italiani si sa sono ottimi cuochi e si portano dietro una lunga tradizione culinaria e ogni buon italiano che si rispetti possiede almeno un ricettario al quale, nel corso degli anni, ha aggiunto ricette e rubato segreti dalle cucine di mamme, nonne e zie. Spesso però i più famosi libri di cucina privano l’atto della preparazione di quella familiarità necessaria alla riuscita di una pietanza, perché allora non portare dei veri scrittori in cucina? Ci ha pensato “Jar Edizioni” con il volume “Scrittori in cucina”, un testo curato dalle scrittrici Nadia Terranova e Francesca Bonafini, che racchiude 20 ricette raccontate da 20 scrittori provenienti da tutto lo stivale (info: www.jaredizioni.com).
“Torta di ceci”, “Fave e cicoria” della nonna, “‘U pani bugghiutu”, “Piscistoccu a ghiotta”, sono solo alcune delle 20 pietanze contenute in questa raccolta, che regala al lettore ricordi, tradizioni e sensazioni di casa riportandole ai giorni nostri, in cui la fretta e la caoticità fanno spazio a cucine sempre meno elaborate, veloci e già pronte. Tra gli chef-scrittori, Luca Ciarabelli e Lisa Cini, da Mascia di Marco a Maria Franco, da Michele Governatori e Francesca Longo a Fabio Marcotto e Enrico Martinet, da Gianluca Morozzi fino a Fausto Paravidino, Daniele Petruccioli, Adriano Petta, Federico Pischedda, Patrizia Rinaldi, Stefano Scalich, Giancarlo Tramutoli, Luisa Ventola e Cristina Zagaria.

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