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METTI TRE FIRME DEL GIORNALISMO ENO-GASTRONOMICO AI FORNELLI: IL RISULTATO? UN MENU RICCO DI RICETTE E PASSIONE, PREPARATO A VIAREGGIO DAGLI “CHEF” LUIGI CREMONA, PAOLA SANTORO, PAOLO PELLEGRINI E GIUSEPPE CALABRESE, MANGIATI DA “ANNIE FEOLDE” ...

Metti tre firme del giornalismo italiano ai fornelli. Il risultato? Un menu ricco di ricette e passione, preparato, senza dimenticare l’abbinamento con i vini, il 22 gennaio nelle cucine del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio, da speciali chef per un giorno, protagonisti di “Scuochi” - appuntamento mensile promosso da Pasta Latini che propone uno scambio di ruoli - “mangiati” dai giudizi della tristellata signora francese della cucina dell’“Enoteca Pinchiorri” di Firenze, Annie Feolde.< BR> A preparare l’antipasto, “Carciofi al mattone” accompagnati da Birillo Vermentino 2009, è il giornalista enogastronomico Luigi Cremona, mentre al primo ci ha pensato Paola Santoro di “D - La Repubblica”: “Risotto topinambur, scamorza affumicata e pistacchi” in abbinamento a Fattoria Le Corti Chianti Classico 2007 di Duccio Corsini. Un grande classico toscano, “Il Peposo alla Fornacina”, è il secondo preparato dallo “chef” Paolo Pellegrini de “La Nazione”, con un calice di Marsiliana 2006, una delle tenute più affascinanti della Toscana (sempre di proprietà - è in Maremma - della storica famiglia Corsini); al dolce, infine, abbinato ad un Vin Santo 1999 ci ha pensato Giuseppe Calabrese di “La Repubblica”, con “La sfera di cioccolato” (info: http://scuochi.cinquesensi.it/). A far visita in cucina, anche un allenatore che, a Viareggio, è di casa: Marcello Lippi, che il mitico “Times” ha inserito nella lista dei migliori allenatori della storia del calcio (Lippi ha portato la Nazionale italiana a vincere nel 2006 il Campionato del Mondo di calcio; con la Juventus: cinque scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane, una Champions League, una Supercoppa europea e una Coppa Intercontinentale).
Ad Annie Feolde, infine, il compito di giudicare. “Sono stata colpita al massimo - è il giudizio di Annie Feolde su Cremona - dalla semplicità di questo piatto che ci rimanda a tempi duri, a piatti come la ribollita, i pici fatti con le briciole, quando servivano anche quelle rimaste sul piatto. Piatto eccezionale nella sua semplicità e purezza. Chiedo solennemente a Luigi di poterlo copiare”. Per la signora della cucina, quello di Paola Santoro è stato un piatto “interessante perché molto creativo con topinanbur al lieve profumo affumicato della mozzarella. Avrei voluto più pistacchi ma ottima la cottura. Complimenti”.
“Quando ho saputo che Paolo avrebbe fatto il peposo - dice Feolde, a proposito di Pellegrini - ho pensato “ce l’ho anch’io la ricetta del peposo ...”. Questo di Paolo è perfetto nel dosaggio e nella cottura”. E Calabrese “pasticcere”? “Semplicemente un capolavoro. So bene cosa significhi fare un dolce così complesso: precisione, tempismo, delicatezza. Complimenti di cuore ...”.

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