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EURISPES ITALIA 2011: PER IL 70% DEGLI ITALIANI I PREZZI AUMENTANO, E A CRESCERE SONO SOPRATTUTTO GLI ALIMENTARI. IN TAVOLA SOLO FRUTTA E VERDURA PER IL 6,7%, PER PROTEGGERE GLI ANIMALI, TANTO CHE IL 48,1% SALVA LA PESCA, SOLO IL 17,8% LA CACCIA

Per la maggior parte degli italiani i prezzi sono in aumento e a crescere sono stati soprattutto quelli dei carburanti, degli alimentari e delle bollette. Emerge dal rapporto “Eurispes Italia 2011”. Quest’anno, sul 2010, evidenzia lo studio, è cresciuta in maniera considerevole la quota (70%) di quanti sostengono che i prezzi in Italia siano aumentati. Cala la percentuale di chi sostiene che nel corso dell’anno precedente, i prezzi in Italia abbiano subito un decremento: il 3% contro il 4,9% del 2010 e diminuisce il numero di chi non ha rilevato alcun tipo di variazione dei prezzi (dal 35% del 2010 al 22,8% del 2011). Tra i settori più colpiti, quello dei generi alimentari (88,4%), i pasti e le consumazioni fuori casa (77%). L’aumento elevato dei prezzi (tra il 3% e l’8%) è particolarmente accentuato nell’Italia insulare (55,6%), in quella meridionale (50%) e nell’area Nord-Est (49,1%). La crescita eccessiva dei prezzi, ossia superiori all’8%, è stata avvertita in modo particolare dai residenti del Sud (17,7%) seguiti da quelli del Nord-Ovest (16%) e del Nord-Est (15,3%).

La pesca è percepita da molti come uno sport o un passatempo rilassante, e non sembra essere considerata dai più una pratica da evitare o quanto meno da limitare (48,1%). Al contrario la caccia, sulla quale esistono da tempo alcune restrizioni, non riscuote lo stesso consenso: la percentuale di quanti la considerano un’abitudine accettabile scende al 17,8% (abbastanza: 11,7%; molto: 6,1%). Non approva per niente la caccia più della metà del campione (56,6%) e il 23,9% afferma di approvarla poco.

Secondo il Rapporto Eurispes, l’amore e il rispetto per gli animali a volte finiscono per influenzare anche le abitudini alimentari dei soggetti che, per tutelare l’ambiente e proteggere la biodiversità, rinunciano a carne, pesce e talvolta anche a uova e latte. Che si chiamino vegetariani o, nell’accezione più estrema, vegani, essi costituiscono ormai anche nel nostro Paese un fenomeno sociale sul quale e’ opportuno soffermarsi ad indagare. Mangiare esclusivamente vegetali, rivela l’Eurispes, è un’abitudine per il 6,3% della popolazione che ha eliminato dalla propria dieta carne e pesce, lo 0,4% ha optato per una decisione ancora più drastica che prevede l’esclusione anche del latte e delle uova: il veganismo. A preferire uno stile alimentare di tipo vegetariano o vegano sono in prevalenza le donne (rispettivamente 7,2% vs 5,3% degli uomini; 0,5% vs 0,3%), i giovanissimi tra i 18 e i 24 anni (13,5%) e, a sorpresa, tra gli over 65 (9,3%). Vegetariani e vegani si diventa soprattutto per una scelta alimentare piu’ salutare.

Nel 48% dei casi, infatti, la scelta dipende fondamentalmente dal fatto che mangiare esclusivamente frutta e verdura arrechi benefici alla salute. Molto alta appare, poi, la percentuale di coloro che sono mossi in tal senso da ideologie animaliste (44%) che mal sopportano l’uccisione di animali per la macellazione delle carni. A questo risultato si associa la parte degli intervistati che scelgono la via del vegetarismo per ragioni di tipo ambientalista (2%). Pare infatti che questo tipo di dieta comporti un minore spreco di risorse e provochi meno danni al territorio.

Tra le curiosità, gli uomini sempre più attivi fra le mura domestiche e in particolare ai fornelli. Quando si tratta di mettersi a tavola una percentuale pari al 53,2% sostiene di occuparsi frequentemente di stendere la tovaglia e distribuire le stoviglie (spesso: 39,6%; sempre: 13,6%), mentre un buon 32,9% prova a cimentarsi ai fornelli, anche se solo per il 7,9% del campione si tratta di un’abitudine fissa. Leggermente inferiore appare la percentuale di coloro che, dopo il pranzo e la cena, sono disposti ad indossare grembiule e guanti e lavare i piatti (31,7% - spesso: 24%; sempre: 7,7%). Andare al supermercato per fare la spesa rientra tra quelle attività che gli uomini italici fanno con piacere (46,8%). Infine, il 40,1% degli uomini ritiene che buona parte dei cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni nell’ambito casalingo dipendano dal fatto che la donna ha deciso di appendere al chiodo canovaccio e pentolame.

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