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“L’ARCHEOLOGIA A TAVOLA”. DIRETTAMENTE DAL “DE RE COQUINARIA” DI MARCO GAVIO APICIO, ECCO I PIATTI DELL’ANTICA ROMA PREPARATI PER I VISITATORI PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO PALUDI DI CELANO (L’AQUILA) DALLO CHEF FRANCESCO ROMANO

“Prepara e lascia insaporire il maiale. Aggiungi in una pentola olio, garum, vino, acqua, una manciata di porri, coriandolo e colora a metà cottura con vino”. E’ la ricetta del porcellum oenococtum (maiale in salsa di vino) contenuta nel “De re coquinaria” di Marco Gavio Apicio, il ricco patrizio che trasformò “in professione la scienza culinaria”, come gli rimproverava Seneca. E proprio i manicaretti dell’antica Roma, riportati in quello che è uno dei primi manuali di gastronomia della storia, saranno “il piatto forte” della mostra che il nuovo Museo Paludi di Celano: “Indovina chi viene a cena: l’archeologia a tavola”. Ad aprire l’expo (in programma da oggi al 30 aprile), saranno infatti i sapori dell’antica Roma, con una degustazione di piatti del I secolo a.C. basati sulle ricette di Apicio e preparati dallo chef Francesco Romano. Un’introduzione “pragmatica” alla mostra, che propone un percorso attraverso gli “instrumenta” rinvenuti nelle sepolture degli antichi abruzzesi. Utensili da cucina e stoviglie che testimoniano le tradizioni culinarie nella vita domestica e al tempo stesso il cerimoniale funebre. I vasi sepolti nelle tombe solitamente erano infatti gli stessi usati in vita dal defunto, ma a volte erano quelli utilizzati per le libagioni che precedevano la deposizione nella tomba durante il rito funerario.

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