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ALIMENTARE: IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE GIANCARLO GALAN LANCIA ALLEANZA CON RUSSIA. CRESCE EXPORT. +41% IN PRIMI 10 MESI 2010. VERSO LETTERA INTENTI CON ROMA. ED ANCORA QUESTIONE ETICHETTATURA E DISTRIBUZIONE

Da Mosca, oggi, il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan ha lanciato le basi di una nuova alleanza agroalimentare tra Italia e Russia, che dovrebbe essere suggellata da una lettera d’intenti la prossima settimana nella visita a Roma del leader del Cremlino, Dmitri Medvedev.
“Italia e Russia non sono legate solo dall’energia. Le nostre agricolture sono di fatto complementari l’una con l’altra. L’agricoltura russa è in grado di produrre grandi quantità di commodities, come grano e mangimi, mentre la nostra agricoltura possiede una vocazione alla qualità e all’eccellenza. Ciò consente un proficuo scambio commerciale tra i nostri due sistemi agricoli”, ha sottolineato Galan oggi a ProdExpo, la più importante fiera alimentare dell’Est Europa, con la mozzarella di bufala campana dop protagonista per la prima volta.
I primi 10 mesi 2010 segnalano, tra l’altro, dopo la battuta d’arresto del 2009, un decisivo recupero dell’export agroalimentare italiano: +41%, con un attivo della bilancia commerciale del settore di quasi 240 milioni di euro, quasi il doppio dello stesso periodo del 2009 (l’import, invece, é diminuito del 3,5%).
“E’ vero, ci sono alcuni problemi, come quello della mancanza della grande distribuzione italiana, della contraffazione, delle leva doganale ma - ha sottolineato Galan - é altrettanto vero che ci sono margini di miglioramento enormi da ottenere con la promozione, come la Fiera di oggi: la Russia é un mercato di potenzialità infinite, qui c’é un mondo intero da conquistare”, ha aggiunto, ricordando la crescita esponenziale dei redditi medi negli ultimi cinque anni.
Il ministro, ospite ieri sera dell’ambasciatore italiano a Mosca, Antonio Zanardi Landi, assieme ai big dell’agroalimentare italiano in Russia (Cremonini, Ferrero, Colussi, Gancia), ha riferito di aver discusso con la sua collega russa Elena Skrinnik anche di una lettera d’intenti che dovrebbe essere firmata la prossima settimana a Roma nel bilaterale: “sarà la base per creare un gruppo di lavoro congiunto per arrivare a un nuovo memorandum di collaborazione, tra i cui settori figurano le bioenergie, il vivaismo, la logistica in campo agricolo, lo sviluppo rurale”. Galan ha detto di attribuire “grande attenzione in particolare agli scambi tecnologici nelle bioenergie”.
Il Ministro ha puntato il dito poi contro un altro nemico del made in Italy: i prodotti contraffatti. “Una volta trovato il prodotto italiano - ha spiegato - spesso il consumatore ha a che fare la contraffazione del nostro marchio”. L’acquirente deve poter sapere che cosa compra e per questo Galan è tornato a sottolineare “l’importanza della legge sulle etichettature”, in base a “principi che devono avvantaggiare produttori, consumatori e marchi non solo italiani”. “In questo campo siamo dei pionieri anche se in alcuni settori l’etichettatura sarà più difficile che in altri" e, il Ministro ne è convinto, questo passo “verrà recepito dalla normativa Ue”. Il Ministro non si aspetta poi grandi resistenze da parte dei partner europei sull’etichettatura: “anche Francia e Spagna credo abbiano i loro vantaggi a etichettare un prosciutto o un formaggio”. “Nella nostra legge - ha spiegato Galan - qualcuno ha cercato di sottolineare aspetti che parrebbero in contrasto con le competenze dell’Unione Europea; io non ho stabilito nessuna etichettatura, ma solo il principio. Dopo di che, tratterò prima con la filiera italiana e poi con l’Europa i prodotti da sottoporre a etichettatura. Con un principio: se l’etichettatura porta un vantaggio la si fa, se no no”.
Un altro importante passo da compiere è quello di garantire un’adeguata rete di distribuzione e promozione: secondo il Ministro Galan, il problema principale “rimane quello di far conoscere ai consumatori russi l’eccellenza della nostra enogastronomia per poi mettere il prodotto nello scaffale, ma alle nostre imprese manca una propria catena di distribuzione”.

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