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E’ PIU’ SICURO MANGIARE I PESCI “VEGETARIANI”. SECONDO LO STUDIO NORVEGESE “AQUAMAX”, USARE LE VERDURE AL POSTO DEI MANGIMI PER NUTRIRE I PESCI D’ALLEVAMENTO, PORTEREBBE MOLTI BENEFICI AI CONSUMATORI, SOPRATTUTTO ALLE DONNE INCINTE

Mangiare pesci “vegetariani” è più sicuro per la nostra salute. Lo hanno dimostrato i ricercatori del progetto europeo “Aquamax” (Sustainable aquafeeds to maximise the health benefits of farmed fish for consumers) sostituendo ai mangimi per i salmoni e le trote salmonate d’allevamento le verdure. Coordinato dall’Istituto nazionale norvegese di ricerca sull’alimentazione e gli alimenti marini (Nifes), “Aquamax” ha studiato i benefici nutrizionali dei pesci allevati con una dieta che sostituisce alcuni degli ingredienti marini con verdure. Si è valutato dunque se il salmone allevato può ancora essere considerato un cibo sano quando il 50% della sua dieta si basa su mangimi vegetali.

Lo studio offre nuove informazioni su quello di cui hanno bisogno i pesci allevati in termini di alimentazione e fa luce su cosa li rende sicuri e sani per il consumo umano. I partner di “Aquamax” dicono che gli ingredienti vegetali possono sostituire il 70% dell’olio di pesce e l’80% delle proteine marine nei mangimi tradizionali senza avere alcun impatto negativo sulla salute del pesce. E’ anche interessante notare che il salmone sembra mantenere il suo valore come fonte di acidi grassi salutari per gli esseri umani. “Scambiare ingredienti vegetali alla farina di pesce e all’olio di pesce significa prendere in considerazione moltissimi componenti del mangime - sottolinea il direttore di Nifes Oyvind Lie, che ha coordinato il progetto “Aquamax”.

Secondo i partner il dare da mangiare verdure ai pesci allevati può essere considerato un compromesso. “Ci rendiamo conto di rischiare di perdere alcuni dei benefici acidi grassi omega-3 nel grasso del pesce alterando la composizione del mangime rispetto alle fonti vegetali, però, gli stessi ingredienti marini - aggiunge Lie - possono contenere più inquinanti come diossine, Pcb e agenti ignifughi bromati. Abbiamo osservato quantità sostanzialmente minori di diossine nei pesci nutriti con ingredienti vegetali. Il rischio di ingerire contaminanti deve essere soppesato contro i benefici per la salute degli alimenti marini ricchi di acidi grassi marini omega-3, Epa e Dha”.

Il consorzio “Aquamax” si è occupato in particolare delle mamme in attesa. Secondo Lie, le donne incinte e i bambini che hanno in grembo sono più a rischio di essere colpiti dagli inquinanti come le diossine. “Però sono i soggetti - continua Lie - che hanno maggior bisogno dei nutrienti del pesce. Gli acidi grassi marini omega-3 sono particolarmente importanti sia per la madre che per il bambino”. 62 donne incinte hanno consumato due volte a settimana il salmone nutrito con vegetali allevato dagli scienziati - dalla 21esima settimana di gravidanza fino al parto. Il team ha anche seguito i neonati per i primi sei mesi. Un gruppo di controllo di 62 donne incinte ha consumato la stessa quantità di pesce come avrebbero fatto normalmente, cioè come una piccola parte della propria dieta generale. “I risultati sono stati molto incoraggianti - spiega Lie -Nel gruppo che ha mangiato i filetti di salmone di prova, i livelli di omega-3 erano elevati sia nella madre che nel bambino. Anche se questi salmoni di prova avevano ricevuto meno omega-3 attraverso il mangime che si basava principalmente su ingredienti vegetali, la carne del salmone costituiva lo stesso un’eccellente fonte dei salutari acidi grassi. Significa che possiamo allevare i salmoni con mangimi ad alta percentuale di ingredienti vegetali. E questo a sua volta riduce il nostro bisogno di risorse marine mentre allo stesso tempo mantiene un livello salutare di acidi grassi e riduce il rischio di inquinanti. Queste conoscenze - ha concluso Lie - sono fondamentali per le autorità che forniscono le linee guida riguardo il consumo di alimenti marini da parte del pubblico”.

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