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CONSIGLIO UE, OBBLIGO DI ETICHETTATURA DI ORIGINE PER TUTTE CARNI. DE CASTRO: “IMPORTANTE PASSO AVANTI PER TRASPARENZA E SICUREZZA”. E, INTANTO, LA LEGGE ITALIANA SULL’ETICHETTATURA D’ORIGINE ARRIVA UFFICIALMENTE SUL TAVOLO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Il Consiglio agricoltura dell’Ue ha dato oggi il suo via libera in prima lettura alle nuove norme sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Parlamento Europeo, prevede tra l’altro l’estensione dell’obbligo di indicazione della provenienza a tutte le carni messe in commercio, obbligo ora in vigore solo per le carni bovine.

“I cittadini europei potranno finalmente conoscere la provenienza di tutte le carni che consumano” ha commentato il presidente della commissione agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro dopo l’ok all’etichettatura per le carni delle specie suina, ovina, caprina, e avicola. Per De Castro si tratta di “un primo e importante passo a salvaguardia della trasparenza e sicurezza alimentare e che, dopo le recenti vicende del caso diossina, assume un significato ancora più importante per il nostro Paese. Un risultato importante - sottolinea De Castro - che è stato raggiunto grazie al lavoro del Parlamento Europeo in prima lettura del Regolamento Ue, ma grazie anche alla legge approvata dall’intero Parlamento italiano”. Il Consiglio non ha recepito l’obbligo d’indicare in etichetta la provenienza per tutti i prodotti agricoli introdotto dalla commissione agricoltura e recepito dall’aula di Strasburgo, “ma la battaglia continuerà - assicura De Castro - in seconda lettura dove ripresenteremo gli emendamenti sull’etichettatura obbligatoria approvati dall’aula del Pe”.

Intanto, in giornata, la legge italiana sull’etichettatura d’origine arriva ufficialmente sul tavolo della Commissione europea. Lo ha riferito il Ministro per le Politiche Agricole, Giancarlo Galan, a Bruxelles per partecipare al Consiglio dei Ministri Ue. Il ministro è convinto che sia ormai “solo questione di tempo” e che la legge italiana potrà essere accettata in Europa, dopo le perplessità avanzate al momento della sua approvazione. “Presenteremo all’Ue la richiesta di etichettatura per ciascuna filiera e ci batteremo perché sia approvata - afferma Galan - al massimo potranno essere ritardate le procedure per qualche prodotto”. Galan ha confermato di lavorare in stretto contatto con il Parlamento per una strategia comune che possa produrre risultati positivi sul cammino dell’attuazione della normativa italiana sull’etichetta d’origine che, ha ripetuto, ha il solo difetto di aver precorso i tempi rispetto alla tabella di marcia Ue.

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