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CONVEGNO “ACQUA, AGRICOLTURA, AMBIENTE”: “E’ POSSIBILE E NECESSARIO RIDURRE GLI SPRECHI IDRICI, TROVANDO MODI PIU’ INTELLIGENTI ED EFFICIENTI DI UTILIZZO DELLE RISORSE”. COSI’ IL MINISTRO GIANCARLO GALAN

“Non soltanto è possibile e necessario ridurre gli sprechi, legati alla presenza di impianti obsoleti che determinano elevate perdite dalla rete idrica. E’ possibile e necessario trovare modi più intelligenti ed efficienti di utilizzo delle risorse naturali, a cominciare proprio dall’acqua”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, oggi, a Roma, nel convegno “Acqua, agricoltura e ambiente”.

Il Ministro non ne vuole sapere di Cassandre e profeti pessimisti, quelli che associano le risorse idriche alla parola crisi, accomunando l’acqua al petrolio: un bene finito, da salvaguardare per non doverne rimpiangere, un domani, la scarsità. Pur ammettendo che “la finitezza delle risorse idriche e i crescenti consumi rappresentano un banco di prova cruciale con cui dobbiamo confrontarci”, Galan ritiene comunque che la risposta stia in un fattore, l’ingegno umano, quello che non viene considerato dai “pessimisti”. La variabile che permetterebbe, ad esempio, di sviluppare piante capaci di mantenere una buona produttività anche in condizioni di siccità, “consentendo di risparmiare sull’irrigazione, di estendere le aree coltivabili, di predisporre una rete di sicurezza di fronte alle incognite dei cambiamenti climatici” (Ogm, ndr?).

La linea seguita dal Ministro delle Politiche Agricole è quella di una “Rivoluzione blu per l’agricoltura”, profetizzata e annunciata già alcuni anni fa dall’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. Una rivoluzione che prende le mosse da una situazione di fatto irreversibile: la quantità di acqua disponibile non cresce, mentre aumentano gli abitanti del pianeta così come i loro consumi. “La tendenza sempre più diffusa a cercare una dieta ricca e variata comporta inevitabilmente un’intensificazione della pressione sulle risorse naturali”, osserva Galan, che ricorda anche come il 50% di acqua dolce utilizzata in Italia sia appannaggio dell’agricoltura a fronte del 25% per uso agricolo e di un 15% di uso domestico. “Se l’attività agricola esercita una considerevole pressione sulla risorsa idrica - ricorda il Ministro Galan - è anche vero che gli Enti irrigui determinano evidenti effetti positivi per l’ambiente. Svolgono infatti una funzione di presidio del territorio, producendo benefici sull’assetto idrogeologico e una funzione ambientale fondamentale”. In conclusione, conclude il Ministro, “la gestione sostenibile delle risorse idriche rientra tra le sfide ambientali della politica di sviluppo rurale: non c’è agricoltura senza acqua, proprio come non c’è sviluppo, non c’è ambiente e non c’è vita”.

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