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CINA, I PRODOTTI DELL’AGROALIMENTARE MADE IN ITALY “FANNO IL BOTTO”, VINO IN TESTA: L’EXPORT REGISTRA CRESCITE A TRIPLA CIFRA. LO DICE UN’ANALISI DI COLDIRETTI, ANCHE SE LA BILANCIA TRA IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI RESA IN PASSIVO

Non è solo il vino italiano a “fare il botto” in Cina nel 2010 (+109% di export sul 2009), anche i formaggi prendono sempre più la “via della seta”.
Secondo un’analisi di Coldiretti su dati Istat, il Grana Padano ed il Parmigiano Reggiano hanno registrato un +170%, ma è tutto il comparto agroalimentare a segnare un’impennata nell’export verso la Cina (+57% sul 2009), grazie al numero crescente di cinesi “ricchi” in grado di acquistare prodotti di qualità. In generale, le esportazioni made in Italy sono salite nel 2010 a 8 miliardi e 631 milioni di euro dai 6 miliardi e 270 milioni nel 2007, anche se il disavanzo rispetto all’import resta passivo: le importazioni agroalimentari dalla Cina sono, in valore, quasi il triplo delle esportazioni e a preoccupare è il fatto che - sostiene la Coldiretti - con la rapida crescita che ha consentito alla Cina di raggiungere il secondo posto nell’economia mondiale, il gigante asiatico nel 2010 ha conquistato anche il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari da parte dell’Unione Europea.
Su un totale di 3.291 allarmi per irregolarità ben 418 (13%) - conclude la Coldiretti - hanno riguardato la Cina per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute sopratutto a materiali a contatto con gli alimenti, sulla base della Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti.

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