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“AGRICOLTURA IN CRISI, MA IL GOVERNO NON FA NULLA. IL PASTICCIO MILLEPROROGHE E’ STATA SOLO L’ULTIMA GOCCIA, SERVONO INTERVENTI URGENTI”. I SENATORI DEL PD CONFERMANO LE PREOCCUPAZIONI DELLA CIA SULLO STATO DEL SETTORE AGRICOLO ITALIANO

L’agricoltura italiana è vittima di una “esclusione colpevole” da parte del governo, che continua ad agire con interventi “spot” senza avere una visione complessiva del settore e senza costruire un “pacchetto” organico di misure a suo sostegno. Lo afferma la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, la cui posizione oggi ha trovato appoggio e conferma nelle parole dei senatori Pd della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama che, in mattinata, hanno tenuto una conferenza sul tema dal titolo “Rapporto agricolo di metà legislatura dopo il Milleproroghe”.

Il Partito democratico è d’accordo con quanto denunciato nelle ultime settimane dalla Cia. Ovvero che con il Milleproroghe si è consumato uno scandalo: svanito il “bonus gasolio” e cancellati i fondi per le Associazioni allevatori e per il bieticolo-saccarifero, è rimasta solo l’ennesima proroga per il pagamento delle multe relative alle quote latte. Eppure, mentre il governo toglie risorse all’agricoltura facendo un nuovo regalo ai “soliti furbetti”, la nostra agricoltura vive una drammatica crisi. Il “bonus gasolio”, oggi tanto più indispensabile con i prezzi alle stelle (il greggio sfiora i 120 dollari a barile), è scomparso dai provvedimenti di finanza pubblica. Senza pensare che, nelle coltivazioni sotto serra, il riscaldamento incide tra il 15 e il 20% sul totale dei costi aziendali.

E ancora: 10.000 aziende del bieticolo-saccarifero sono in ginocchio e dei 21 milioni di euro autorizzati presso l’Agea-l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura e più volte annunciati dal ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan non c’è traccia; sono stati azzerati i fondi delle Apa-Associazione Provinciale Allevatori per l’attività di miglioramento genetico, mentre restano aperti i problemi di molte filiere del mondo agricolo, a partire dalla crisi suinicola. Di fronte a tutto questo, anche il Pd ha rilanciato la necessità di realizzare la Conferenza nazionale dell’agricoltura, che la Cia per prima ha proposto fin dal 2004, con l’intento di mettere insieme tutte le istanze del mondo agricolo e costruire una nuova politica per il settore, tesa a sviluppare l’attività imprenditoriale nel suo complesso, prima di tutto risolvendo la questione del “ricambio generazionale”. “Visto che a oggi - conclude la Cia - su un totale di 1,7 milioni di aziende agricole solo il 3,3% è “under 35”, mentre quasi uno su due (il 44,7%) ha un’età pari o superiore a 65 anni”.

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