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NIENTE SCUSE PER LA PUBBLICA AMMIMISTRAZIONE: BISOGNA PAGARE NEI TERMINI STABILITI. LO DICE ANCHE LA UE. L’ITALIA SI DEVE ADEGUARE ALLE NORMATIVE EUROPEE, DOPO LA DENUNCIA DELL’ANGEM - ASSOCIAZIONE DELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA E SERVIZI

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea, non c’è più alcun dubbio: anche la Ue ha dato ragione all’Angem-Associazione nazionale della ristorazione collettiva e servizi sulla vicenda dei ritardi nei pagamenti. Sul bollettino ufficiale della Comunità europea è infatti stata portata a conoscenza di tutti la nuova direttiva comunitaria che obbliga la pubblica amministrazione ad effettuare senza alcuna possibilità di deroga il pagamento entro 30 giorni dalla data di ricevimento della fattura. L’Italia, come tutti gli altri paesi membri, avrà due anni di tempo per recepire tale normativa.

La pubblicazione sul bollettino ufficiale dell’Unione europea non fa altro che aggiungere un tassello importantissimo a quanto già stabilito dal Consiglio di Stato e dai Tar su ricorso di Angem, le cui sentenze avevano dichiarato nulle le clausole che prevedevano il pagamento a sei mesi contenute in bandi di gara del ministero della Giustizia e dell’ospedale Le Molinette di Torino.

“In Italia, nonostante questi provvedimenti che hanno forza di legge - affermano Ilario Perotto, presidente Angem, e Ferdinando Palanti, Presidente Legacoop Servizi - si continua a presentare bandi come se nulla fosse e dunque in pieno dispregio delle Direttive Comunitarie e dei diritti delle imprese che hanno la sventura di fornire la Pubblica Amministrazione”.

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