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ANCHE VENETO E FRIULI METTONO AL BANDO GLI OGM. SODDISFATTO SERGIO MARINI, PRESIDENTE COLDIRETTI: “ DIFENDERE LE CAMPAGNE DALLE CONTAMINAZIONI DEL TRANSGENICO RAPPRESENTANO UN IMPEGNO CONCRETO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE REALTA’ PRODUTTIVE LOCALI”

“Le iniziative legislative “salva territorio” adottate in Veneto ed in Friuli per difendere le campagne dalle contaminazioni del transgenico rappresentano un impegno concreto per la valorizzazione delle realtà produttive locali ma anche un monito nei confronti dei crimini ambientali reali o solo annunciati, sui quali chiediamo alle autorità responsabili di intervenire per evitare, come purtroppo già avvenuto, danni irreparabili”. Lo afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere apprezzamento per l’impegno delle Regioni che hanno interpretato la volontà della stragrande maggioranza degli italiani che non vogliono il biotech nei campi e sulla tavola.

“Occorre prevenire - sostiene Marini - un disegno criminale che rischia di contaminare il territorio senza alcun beneficio economico per gli agricoltori anzi compromettendo l’unico asset di competitività che il made in Italy può giocare nell’agroalimentare. Lo dimostra peraltro il flop delle semine nei paesi europei dove è ammessa la coltivazione. Calano infatti del 3% i terreni seminati con organismi geneticamente modificati (Ogm) in Europa nel 2010 a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che gli agricoltori europei stanno abbandonando, anche nei Paesi dove è ammessa, poiché nel coltivare prodotti transgenici - conclude Marini - non c’è neanche convenienza economica, secondo le elaborazioni Coldiretti sul rapporto annuale 2010 dell’ “ International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications” (Isaaa)”.

La superficie ogm in Europa nel 2010 si è ridotta a 91.643 ettari dei quali 91.193 coltivati a mais bt e 450 con patata “amflora” da seme, autorizzata nel corso dell’anno dall’Unione Europea. “Su un totale di 27 paesi dell’Unione Europea - sottolinea la Coldiretti - solo in 8 sono stati coltivati prodotti Ogm ed in particolare in cinque paesi è stato seminato solo mais (Spagna, Romania, Slovacchia, Portogallo e Polonia), in due solo patata (Germania e Svezia) e in Repubblica Ceca sia il mais che la patata. Sembra irreversibile dunque - continua la Coldiretti - il trend negativo che aveva già portato nel 2009 ad una riduzione delle semine biotech in Europa con 94.750 ettari coltivati in calo del 12% sul 2008, per effetto della crescente diffidenza degli agricoltori nei confronti di una tecnologia considerata vecchia, insicura e svantaggiosa dal punto di vista economico. Il fatto che, anche dove è possibile la coltivazione, gli agricoltori riducano le semine è la concreta dimostrazione che - conclude la Coldiretti - per gli ogm attualmente in commercio non c’è quella miracolosa convenienza economica che le multinazionali e i loro “tifosi” propagandano. Tutt’altro, a tredici anni dalla loro introduzione in Europa, le coltivazioni biotech sono in calo per il secondo anno consecutivo e rappresentano appena lo 0,05% perché, di fatto, non sono riuscite a trovare un mercato, vista la persistente contrarietà dei consumatori ad acquistare prodotti geneticamente modificati”.

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