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TUTTI VOGLIONO PARMALAT: DOPO ITALIA (INTESA SAN PAOLO E ASSOGESTIONI) E SVEZIA (I 3 FONDI ZENIT, SKAGEN, MACKENZIE), IL GIGANTE FRANCESE LACTALIS (POSSESSORE DI GALBANI, INVERNIZZI, CADEMARTORI E LOCATELLI) TENTA LA SCALATA DELL’INDUSTRIA NAZIONALE

A poche ore dal termine ultimo per la presentazione delle liste per il rinnovo del cda, in scadenza oggi, “risanata” dopo le vicende degli ultimi anni e da sempre marchio conosciuto in tutto il mondo, tutti sembrano volere una delle più importanti realtà alimentari d’Italia: la Parmalat. Sono 3 infatti le liste, oltre a quella di minoranza di Assogestioni, che saranno presentate: una del gigante francese Lactalis che in poche ore è arrivato in Borsa ad una quota pari all’11,42% ma che può salire fino al 14,28%, una svedese che vede insieme i fondi Zenit, Skagen e Mackenzie (al 15,3%) e l’altra di Intesa Sanpaolo (che ha il 2,15% del gruppo). Proprio i francesi protagonisti dell’ultima scalata, hanno in Italia molti interessi, possedendo già marchi come Galbani, Invernizzi, Cademartori e Locatelli. Ma bisognerà attendere il 12 aprile per capire cosa succederà: per il voto contano le azioni detenute il settimo giorno prima dell’assemblea, ma si può vendere anche il giorno dopo arrivando all’appuntamento assembleare con zero capitale. E se il titolo continuerà a salire in Borsa, potrebbero esserci altre sorprese.

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