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CRESCE IN ITALIA IL SETTORE DEGLI SPIRITS, TRAINATO DALL’ESPANSIONE DEI LIQUORI REGISTRANDO UN +5% NEGLI ULTIMI 10 ANNI ... ECCO LE CIFRE (FORUM “IL FUTURO DELLE ACQUEVITI”, 19-20 MAGGIO)

Cresce in Italia il settore degli spirits, trainato dall’espansione dei liquori: negli ultimi 10 anni, le bevande spiritose hanno registrato le migliori performance nell’industria italiana del beverage, raccogliendo un +5% negli ultimi 10 anni. Le cifre, diffusi dal convegno “Il futuro delle acqueviti” (19/20 maggio, Borgo Antico San Vitale, a Brescia), mostrano in particolare l’ascesa del segmento liquori (+5,7%), che da solo pesa per il 68% sull’intero comparto.

Flessione, al contrario, per tutti gli altri spirits, ad eccezione di rum e acqueviti di frutta. “Si tratta di un segnale - spiega Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori - che evidenzia una tendenza da parte del pubblico ad una maggiore attenzione al bere, alla ricerca di qualità e di prodotti più raffinati, eleganti, talvolta perfino ruffiani”.
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In Italia, gli spirits rappresentano lo 0,7% dell’intero settore delle bevande per volume, ed il 10% per valore. A livello mondiale il settore è caratterizzato da un elevato grado di concentrazione: la metà del giro d’affari mondiale è nelle mani delle prime 5 imprese; il 57% dell’intera produzione mondiale è in Asia e i primi dieci Paesi per volumi prodotti assommano il 70% dell’intera produzione. L’Italia è il terzo esportatore mondiale per volume (quota stimata al 5,2% nel 2009) ed il nono per valore.

“A livello mondiale il settore delle bevande spiritose è caratterizzato - sottolinea il professor Eugenio Brentari (Università di Brescia) - da un elevato grado di concentrazione sia per quanto riguarda lo scenario competitivo mondiale, che per quanto attiene alla produzione, importazione ed esportazione. La metà del giro d’affari mondiale è nelle mani delle prime cinque imprese; il 57% dell’intera produzione mondiale è in Asia e i primi 10 Paesi per volumi prodotti assommano il 70% dell’intera produzione”.

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