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SVILUPPO: MISURE INSUFFICIENTI. POCO O NIENTE PER L’AGRICOLTURA IN EMERGENZA. IL PRESIDENTE CIA GIUSEPPE POLITI CRITICA I PROVVEDIMENTI CONTENUTI NEL DECRETO VARATO DAL GOVERNO: “LE DIFFICOLTÀ DEL SETTORE AGRICOLO SONO STATE COMPLETAMENTE IGNORATE”

“Misure insufficienti e poco coraggiose per ridare vigore al sistema imprenditoriale italiano. E per l’agricoltura, sempre in grave emergenza, niente ancora una volta”. Così il presidente della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, Giuseppe Politi, ha commentato il decreto legge sulle misure urgenti per lo sviluppo approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

“Come avevamo criticato il Documento di economia e finanza (Def) e Il Piano nazionale di riforme (Pnr), anche davanti ai provvedimenti varati dal governo - sottolinea Politi - non possiamo che esprimere le nostre più grandi perplessità. Nel decreto non troviamo traccia di validi interventi strutturali che possono garantire il rilancio dello sviluppo e della competitività. Per l’agricoltura in crisi continuano a non esserci prospettive. Il settore anche in questa occasione è stato completamente ignorato, pur in presenza di enormi difficoltà, a cominciare dai costi che condizionano l’operatività delle imprese agricole”.

“Ci attendevamo che con il Dl sviluppo venisse almeno affrontato il pressante problema del ‘caro-gasolio’ che - aggiunge il presidente della Cia - si è trasformato in un pesante fardello non solo per le serre, ma per tutte le altre aziende agricole. Come, ad esempio, sono state reperite risorse per gli sgravi fiscali ai distretti turistico-alberghieri, la stessa cosa andava fatta anche per il settore agricolo, ripristinando l’accisa zero sul carburante, tolta nel novembre del 2009. La risposta, puntualmente, non c’è stata”.

“Un ulteriore segno di una scarsissima considerazione verso il mondo agricolo. Per questo il nostro giudizio, fortemente critico, sull’azione di governo per l’agricoltura di questi ultimi anni non è prevenuto. L’ultimo triennio, oltre alla riduzione degli stanziamenti nazionali a sostegno dell’agricoltura (un miliardo di euro solo nel 2010), è stato caratterizzato - continua Politi - dalla mancanza di una politica agraria dell’esecutivo per dare soluzione ai tanti e gravi problemi. L’agricoltura italiana - aggiunge il presidente della Cia - ha bisogno di strategie propulsive. Di misure che diano reali sostegni agli imprenditori e valorizzino il “made in Italy”. Provvedimenti in grado di assicurare nuovi margini di manovra per le aziende che oggi, purtroppo, sono in grande affanno. I provvedimenti del governo non fanno altro che rendere ancora più fosco lo scenario del settore primario. Abbiamo avuto soltanto promesse, ma di fatti concreti pochi o nulla. Anche quella del decreto legge sviluppo è stata un’occasione perduta. Il settore primario ha urgenza di fatti tangibili, di interventi validi. Senza di essi, il mondo agricolo - conclude Politi - corre il pericolo di perdere ulteriori pezzi. Solo nello scorso anno oltre 25.000 imprese sono state costrette a chiudere”.

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