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CARATTERI PIÙ GRANDI E PIÙ VISIBILI, PERCHÉ L’ORIGINE DEGLI ALIMENTI SIA CHIARA ED “IMMEDIATA”: ECCO IL DECRETO SULL’ETICHETTATURA D’ORIGINE DEL MINISTRO DELLE POLICHE AGRICOLE, SAVERIO ROMANO. E LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE PLAUDONO ALL’INIZIATIVA

Dimensione maggiore e posizionamento più centrale per l’indicazione di origine sulle etichette degli alimenti, per renderle più leggibili al consumatore: ecco le principali novità del decreto in materia di etichettatura, presentato oggi dal Ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano. “Spesso non si riesce a leggere quanto riportato in etichetta a causa delle scritte troppo piccole”, spiega il Ministro, che propone dimensioni dei caratteri proporzionali al volume della confezione e posizionamento della dicitura vicino alla denominazione di vendita. Il provvedimento dovrà superare il vaglio dell’Europa, dove forti sono le resistenze di altri Paesi, soprattutto quelli del Nord Europa. “La qualità - ha detto Romano - è la nostra arma, non possiamo pensare di vincere la sfida della globalizzazione senza tutelare le nostre eccellenze. Certo, ci sono alcuni Paesi europei che non approvano questa logica, perché sono principalmente trasformatori. Il nostro lavoro in sede Ue è convincere tutti i Paesi che la tracciabilità è indispensabile per competere sul mercato globale”. Il provvedimento riguarda prodotti come olio d’oliva, carni bovine, miele, latte fresco, passata di pomodoro e carne di pollame, per i quali è già prevista l’indicazione obbligatoria d’origine. “Accanto ai provvedimenti che stiamo prendendo per la tracciabilità e l’etichettatura - ha concluso il Ministro - il made in Italy ha bisogno anche di più promozione, soprattutto per i mercati che ormai non ha più senso chiamare “emergenti” dato che sono tra i più competitivi del mondo e che rappresentano per noi una grande opportunità. Dobbiamo coordinare una grande campagna di promozione nel mondo”.

Soddisfatte le principali associazioni di categoria. Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative, ha dichiarato di apprezzare il provvedimento: “l’origine dei prodotti è nel nostro Dna, dal momento che la cooperazione agroalimentare italiana è profondamente radicata nel territorio in cui opera e vive del rapporto diretto con i propri produttori. Da sempre riteniamo fondamentale valorizzare la provenienza della materia prima base, e confidiamo nell’impegno di tutti, Ministero e organizzazioni agricole, affinché questa proposta di decreto si concretizzi, non solo per la difesa delle produzioni nazionali, ma anche per offrire maggiori tutele ai consumatori”.

Confagricoltura, per bocca del suo presidente, Mario Guidi, saluta con favore l’iniziativa di Romano, e aggiunge: “in situazioni difficili come l’attuale, con forti preoccupazioni dei consumatori per quanto sta accadendo in altri Paesi, l’etichettatura può dare risposte e tranquillizzare sulla provenienza dei prodotti”.

Infine la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori esprime apprezzamento per un’azione tesa a valorizzare e promuovere il “made in Italy” sui mercati internazionali, tutelando il lavoro dei produttori italiani. E ribadisce che è indispensabile estendere le norme dell’indicazione di origine a tutte le filiere, come previsto dal recente disegno di legge approvato dal Parlamento italiano. Allo stesso tempo, occorre impegnarsi a livello europeo per una totale trasparenza dell’etichetta in campo alimentare.

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