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MENSE SCOLASTICHE, DIFFICILE TROVARE L’EQUILIBRIO TRA QUALITÀ, EDUCAZIONE ALIMENTARE E ASTE A RIBASSO. I GENITORI NON DANNO LA SUFFICIENZA E VORREBBERO PIÙ PRODOTTI BIO. MA LE AZIENDE DI RISTORAZIONE SI VEDONO ASSEGNARE APPALTI CON BUDGET A RIBASSO

Non Solo Vino
I bambini vanno educati al cibo fin da piccolissimi

Mangiare bene, nel senso del gusto e della salute, bisogna farlo e impararlo sin da piccoli. Un pensiero che mette d’accordo tutti. Ma realizzarlo in pratica non è sempre così semplice. Anche perché, se l’educazione alimentare deve partire prima di tutto in famiglia, sempre più spesso anche i bambini pranzano fuori casa, a scuola, nelle mense. Mense che, nel tempo, si sono evolute: le società che gestiscono la ristorazione collettiva, per esempio, coinvolgono in maniera attiva nutrizionisti per proporre menu bilanciati, che guardino alla salute, scegliendo sempre di più, dove possibile, prodotti biologici e a filiera corta. Eppure, ancora oggi, secondo un sondaggio di Melarossa.it, i genitori non danno la sufficienza alla maggior parte delle mense scolastiche. In molti vorrebbero, ad esempio, che i cibi che mangiano i loro bambini fossero preparati sul posto, e non da aziende esterne. Ma questo, prima di tutto, spesso non è logisticamente realizzabile. E, sulla qualità, le aziende, che pur devono fare il loro lecito profitto, devono fare i conti con dei budget di spesa delle scuole sempre più ridotti, e che nell’assegnare l’appalto per la ristorazione scolastica sono sovente orientate a seguire il principio del massimo ribasso (ricorda Fipe-Confcommercio). Questo, ovviamente, va a discapito anche della qualità dei prodotti acquistabili, che devono garantire pasti sani e gustosi da un lato, e un margine di guadagno dall’altro. È una di quelle questioni in cui tutti hanno un po’ di ragione, ma sulla quale serve grande attenzione perché si parla della salute dei bambini di oggi e degli uomini di domani. Anche perché se con iniziative interessanti, dagli orti didattici ai seminari sul cibo (spesso mandate avanti su iniziativa dei privati più che del pubblico!) si spiega ai bambini l’importanza del cibo, della natura, della stagionalità, dell’agricoltura e così via, e poi a mensa tutto questo si traduce in un’alimentazione non soddisfacente dal punto di vista del gusto e della salute, si rischia di sprecare un importante lavoro di educazione.

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