02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

L’ALLARME DEL BATTERIO KILLER FA CROLLARE I CONSUMI DI FRUTTA E VERDURA IN ITALIA, SECONDO LA CIA I DANNI ALLE AZIENDE AGRICOLE SUPERANO I 150 MILIONI DI EURO. IL MINISTRO DELLA SALUTE, FAZIO: “NON MANGIARE FRUTTA E VERDURA IN ITALIA NON HA SENSO”

L’allarme per il batterio E.Coli sta devastando l’ortofrutta italiana. Sull’onda della psicosi i consumi di frutta, verdure e ortaggi ha subito, nel nostro Paese, un calo del 20%, con punte anche del 70% per quanto riguarda i cetrioli, i primi prodotti ingiustamente incriminati come causa delle intossicazioni registrate in Germania. E così i danni per i produttori ma anche per l’intera filiera stanno assumendo dimensioni drammatiche: oltre 150 milioni di euro. Lo afferma la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, la quale sottolinea che le misure che la Commissione Ue ha annunciato per fronteggiare l’emergenza appaiono totalmente insufficienti.
A stemperare le tensioni ci ha pensato il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio: “non mangiare la frutta e la verdura in Italia non ha alcun senso - dice a margine di un incontro al ministero - nel nostro Paese non ha alcun senso fare ulteriori controlli a parte quelli di routine e non bisogna paragonare questa epidemia a quella che e stata l’epidemia H1N1, perché sono due cose completamente diverse”.
“E’ urgente - continua la Cia - che l’Unione europea faccia al più presto la massima chiarezza sulla vicenda e che la Germania si assuma in modo preciso le sue responsabilità. Non è possibile che a più di due settimane dal verificarsi delle prime intossicazioni non si conosca ancora con precisione la causa del batterio. Un’altalena di ipotesi (dai cetrioli ai germogli di soia) che ha avuto come unica conseguenza un allarmismo generalizzato tra i consumatori Ue e, di riflesso, una netta flessione negli acquisti di prodotti ortofrutticoli”.Se la vicenda continuerà ad essere molto confusa, c’è il fondato pericolo di mettere in ginocchio un settore, quello dell’ortofrutta, che proprio in questo periodo tocca i maggiori indici di produzione. Occorre, dunque, operare in fretta e per questo motivo la Cia sollecita il governo ad attivarsi con il massimo impegno in sede Ue per misure realmente efficaci e, eventualmente, ottenere l’autorizzazione per aiuti nazionali.

Focus - E l’Europa propone di ritirare dal mercato le verdure invendute ...
La Commissione Europea è disposta a ritirare dal mercato le verdure invendute, in primo luogo cetrioli, pomodori, lattuga, prendendo a proprio carico circa un terzo del prezzo dei prodotti per tutti i produttori europei: è una delle proposte, secondo quanto si apprende a Lussemburgo, che il commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos metterà sul tappeto come primo intervento d’urgenza per tamponare la gravissima crisi che ha colpito il settore, causa le conseguenze provocate dal batterio Killer sui mercati e sulla fiducia dei consumatori. Il Commissario Europeo spera di disporre di finanziamenti europei contro la crisi per 150 milioni di euro. Di questo e di tutte le misure possibili - in verità non molte - che prevede la legislazione europea in caso di crisi per gli ortofrutticoli, si parlerà oggi pomeriggio a Lussemburgo al Consiglio straordinario dei ministri dell’agricoltura dell’Ue, a cui sarà presente per l’Italia il ministro alle politiche agricole e alimentari, Saverio Romano. Un sessione ministeriale tutta in salita in quanto - come ha promesso Bruxelles - bisognerà trovare i fondi per venire in aiuto ai produttori. La Spagna, in particolare, è decisa a chiedere un indennizzo del 100% dei danni subiti dopo che le autorità tedesche hanno messo sotto accusa - rivelatesi poi senza fondamento - alcuni cetrioli spagnoli tra le fonti dell’epidemia. Un confronto difficile in quanto la Spagna non è il solo paese a chiedere indennizzi e la Commissione sembra decisa a dare una risposta europea a una crisi europea. Intanto la Direzione generale dell’agricoltura alla Commissione Ue ha individuato nell’articolo 191 dell’Organizzazione comune dei mercati agricoli una base giuridica per adottare misure d’urgenza. “La Commissione europea - si legge nel testo - può prendere misure necessarie e giustificabili per affrontare problemi specifici con urgenza ... ma soltanto per una durata strettamente necessaria”. Bruxelles intende dare anche maggiore flessibilità alle associazioni di produttori ortofrutticoli (Aop) che dispongono già di fondi per intervenire con misure in favore di oltre il 40% dei produttori italiani associati. Tra le opzioni sul tavolo c’è anche quella di accordare aiuti di Stato.

Focus - La cifre di Coldiretti sui danni provocati dalla psicosi del batterio killer in Europa
Ammontano fino ad ora a 417 milioni di euro le perdite subite dagli agricoltori europei a seguito del calo delle vendite determinato dall’emergenza dell’Escherichia coli. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un valore che è già adesso pari a quasi il triplo della cifra di indennizzo di 150 milioni proposta dalla Commissione Europea al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Ue convocato per affrontare le gravissime conseguenze per i produttori europei della contaminazione del batterio killer. “Di fronte ad una proposta del tutto insufficiente - sottolinea la Coldiretti - continua dunque la mobilitazione per promuovere il consumo di frutta e verdura Made in Italy e combattere la psicosi che ha visto impegnati gli agricoltori italiani da Milano a Fondi (Latina) davanti all’ingresso del più grande centro ortofrutticolo italiano”.
A pagare il conto più salato delle incertezze e dei ritardi con cui in Europa si sta affrontando l’emergenza sono stati nell’ordine la Spagna (200 milioni) la cui produzione di cetrioli è stata ingiustamente accusata, l’Italia (100 milioni) che è il principale paese produttore di ortofrutta in Europa, l’Olanda (50 milioni), la Francia (30 milioni), la Germania (30 milioni), il Belgio (6 milioni), la Danimarca (0,75 milioni) e la Lituania (0,15 milioni). Il rincorrersi di falsi allarmi in tutta Europa ha alimentato una psicosi che ha colpito ben un cittadino su tre che ha cambiato la propria dieta secondo Eurobarometro, “ma ha anche - continua la Coldiretti - offerto alibi a misure protezionistiche ingiustificate come il blocco delle importazioni dalla Russia con gravi danni economici. Le competenti autorità europee devono risarcire adeguatamente i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura - chiede il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel denunciare - i troppi errori e ritardi che hanno alimentato la psicosi”.

Focus - Il Ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano: “i prodotti del nostro sistema agroalimentare sono sicuri”
“Voglio esprimere il mio più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime del batterio E.Coli e il mio plauso per la tempestività con cui è stato convocato questo apposito Consiglio dei Ministri dell’agricoltura. Ritengo che si debba produrre il massimo sforzo per individuare al più presto l’origine del batterio, anche per porre fine agli inutili allarmismi che stanno coinvolgendo i prodotti più vari. Sono a rischio la nostra salute e, in seconda battuta, la sopravvivenza dei nostri produttori, penalizzati da un atteggiamento, comprensibilmente difensivo, da parte dei consumatori”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano nel Consiglio straordinario dei Ministri dell’agricoltura, ieri, in Lussemburgo.
“Dobbiamo prendere provvedimenti, anche economici, che consentano ai nostri produttori di superare una crisi che è stata indotta anche dal clamore di questa vicenda. Per questo abbiamo proposto il risarcimento per intero dei prodotti ritirati dal mercato - ha proseguito Romano - e chiesto che non riguardi solo cetrioli, pomodori e insalata, come proposto dalla Commissione, ma anche zucchine e peperoni, allargando il ventaglio dei prodotti agricoli coinvolti”.
“Altro punto non trascurabile - ha proseguito il Ministro - è la necessità di ridurre la forbice fra gli agricoltori che fanno parte delle Aop e tutti gli altri. In tutto questo è fondamentale chiarire ai nostri consumatori che la frutta e gli ortaggi italiani sono tutelati da un sistema di controlli che li rendono sicuri. Ci troviamo di fronte a un calo delle vendite che si aggira intorno al 20%. Dal punto di vista economico, invece, ad oggi il danno ammonta a una cifra compresa fra i 50 e i 100 milioni di Euro, ma se si dovesse mantenere questo stato di incertezza il calo delle esportazioni comporterà un’ulteriore diminuzione dei prezzi, dovuto all’aumento dei prodotti che rimarrebbero invenduti. Provocando così una crisi del mercato ortofrutticolo di cui la nostra agricoltura non ha certamente bisogno. Data l’origine ancora incerta dell’E.coli ho chiesto ai miei colleghi - conclude Romano - di affrontare nel prossimo Consiglio Ue ordinario la questione dell’estensione dell’etichettatura d’origine e della tracciabilità a tutti i prodotti alimentari”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli