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DALL’IMPRONTA ECOLOGICA DEL CIBO, AI TAGLI AGLI SPRECHI FINO AI CONTRIBUITI POSSIBILI DA PARTE DEL MONDO DELLA RISTORAZIONE: È “SEMI DI SOSTENIBILITÀ A TAVOLA”, DIBATTITO PROPOSTO DA WWF ITALIA PER UN MONDO PIÙ PULITO

La voglia di natura, questa estate, sembra esplodere anche a tavola. Anche in termini di consapevolezza, con il Wwf Italia che oggi, in collaborazione con il Museo della Scienza e Tecnologia, Electrolux e il patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole, ha lanciato a Milano il dibattito sui “Semi di sostenibilità a tavola”, dall’impronta ecologica del cibo ai tagli agli sprechi, fino ai contribuiti possibili da parte del mondo della ristorazione. E con l’alta cucina italiana che si orienta sull’utilizzo di muschi e licheni, fino alla stimolazione sensoriale con ricette che sanno di mare e di bosco. Il progetto dell’associazione del Panda, prende ispirazione dal rapporto State of the World, dedicato, nel 2011, all’alimentazione “Nutrire il pianeta” e mira alla formazione di nuove generazioni. Realizzato dopo due anni di ricerche in 25 Paesi africani, racconta le pratiche agricole innovative, a basso costo e sostenibili sotto il profilo ambientale, che applicate localmente possono migliorare la produttività, ridurre gli sprechi e sfamare centinaia di milioni di persone, dando alle comunità più povere del pianeta, e in particolare alle donne, la chiave per vincere la fame nel mondo nel rispetto degli equilibri naturali. Cucinare secondo natura sembra invece l’ultima tendenza dei grandi chef. Con Massimo Bottura che, recentemente a Nizza per L’Italie à table, ha proposto “Immagina ... una mucca al pascolo”, un piatto-veg e rigorosamente stagionale che replicava i sentori di un prato appena falciato. Mentre Salvatore Tassa ad Acuto (Frosinone) porta a tavola brodi al sentore di legna affumicata e consommé con radici raccolte nei boschi. Da Davide Scabin, in Piemonte, ad Accursio Capraro in Sicilia, a “Identità golose 2011” i menu erano a base di emulsioni di clorofilla, olio di pino mugo e infusioni di corteccia. “Una tendenza non effimera né d’elite” ha detto Igles Corelli, il pluristellato da poco approdato all’Alman di Pescia in Toscana, che, inaugurando a Roma gli incontri con Birra Moretti, ha prefigurato “una prossima diffusione nelle case degli italiani di distillatori e azoto liquido, per piatti creativi che portino, low cost, il selvaggio tra le mura domestiche; la natura a Km zero dunque”.

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