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SE SCOPRI CHE IL BIOLOGICO NON È UN TOCCASANA: PERCHÉ NON UTILIZZARE TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI PUÒ ESSERE UNA CURA PEGGIORE DEL MALE. IL BATTERIO ESCHERICHIA COLI DOCET. MA, NONOSTANTE QUESTO, IL SETTORE VA FORTE IN ITALIA

È molto “in”, è molto “trendy” ed è innegabilmente naturale. Ma questo non fa necessariamente del cibo biologico quello “benefico a prescindere”. Prova ne sia che i focolai del batterio Escherichia coli erano proprio in un’azienda biologica in Germania. “Il cibo naturale non è sinonimo di buono, anche i batteri sono naturali e lo sono anche taluni veleni”, ha detto il presidente dell’Istituto Mario Negri, Silvio Garattini, e dunque non si può pensare di “canonizzarlo” a santo e puro. “I pesticidi - ha aggiunto l’esperto - non sono tossici purché usati nelle dosi e nei tempi prescritti. Il consumatore deve poi sapere che il biologico costa di più, e non presenta specifici vantaggi”.

Nonostante questo, volano i consumi dei prodotti biologici in Italia, secondo Coldiretti, su dati Ismea. “I consumatori italiani credono nel biologico e fanno registrare nel 2011 un aumento record del 13% negli acquisti di prodotti biologici confezionati, che addirittura raddoppiano per alcune referenze come la pasta (+97%) e le mozzarelle (+120%) colpite da recenti emergenti sanitarie”. “A trainare l’aumento oltre alla pasta e mozzarelle sono - sottolinea la Coldiretti - il latte a lunga conservazione (+77%) e quello fresco (+32%) ma aumentano anche gli acquisti di prodotti ortofrutticoli biologici (+12%) con punte del 32% per i finocchi, del 28% per le clementine e del 18% per zucchine, broccoli e mele. In Italia, conclude l’organizzazine agricola, “si contano 45.509 operatori biologici all’inizio del 2010, mentre sono coltivati a biologico 1.106.684 ettari con una crescita del 10%. L’Italia ha la leadership in Europa per numero di operatori certificati impegnati nella filiera dell’agricoltura biologica e resta leader europeo per ettari di superficie coltivati secondo il metodo biologico (escludendo i boschi e i pascoli gestiti in biologico, in cui la Spagna primeggia), secondo i dati del Sinab. Alle regioni del sud spetta il primato per superfici agricole condotte secondo il metodo biologico (Sicilia, Puglia e Basilicata)”.

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