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PAC PIÙ “VERDE”, SOGLIA AIUTI, PREMI AD AGRICOLTORI “ATTIVI”, RIPARTIZIONE PIÙ EQUA, REGIME SPECIALE PER PICCOLI AGRICOLTORI E SVILUPPO RURALE: ECCO LE LINEE GUIDA DELLA PAC 2014. CHE NON PIACE ALLE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE ITALINE: “MENO RISORSE”

1) Pac più verde: ci sarà l’obbligo di destinare il 30% degli aiuti diretti agli agricoltori a buone pratiche agroambientali. 2) Soglia aiuti: sì ad un limite, condizionato, alla concessione degli aiuti diretti agli agricoltori con la garanzia che i fondi non elargiti resteranno nello Stato membro e dovranno essere destinati allo sviluppo del mondo rurale. 3) Agricoltori attivi: si vuole premiare, come chiede la Corte dei conti dell’Ue, gli agricoltori “attivi” nella produzione. 4) Ripartizione equa aiuti. 5) Piccoli agricoltori: sì ad un regime speciale per loro. 6) Sviluppo rurale: previsto un sistema di valutazione dei risultati. Ecco le line guida della Pac 2014 a cui Bruxelles ha dato il via libera, e che dovrà essere discussa e approvata nel 2012. Soddisfatto il Commissario Ciolos.
“Tra le novità importanti nel documento approvato - tiene a sottolineare Ciolos - c’è l’impegno del collegio sui grandi principi che saranno presenti nella proposta legislativa di riforma della Pac che Bruxelles presenterà il prossimo ottobre”. Insomma, Ciolos ne è convinto: il pacchetto di fondi che la Commissione Ue ha elaborato per la futura Pac “permetta a questo settore strategico di affrontare le sfide più importanti che ha di fronte. Penso in primo luogo - dice - alla sicurezza alimentare, alla tutela delle risorse naturali, allo sviluppo equilibrato dell’insieme dei nostri territori”. Quanto al sistema di pagamenti diretti dell’Ue agli agricoltori - aggiunge - “resteranno al cuore della nostra azione per sostenere i redditi agricoli. Questi aiuti saranno ripartiti in modo più equo e una parte significativa sarà consacrata a rafforzare la compatibilità della produzione con le misure ambientali e la sostenibilità del settore. Inoltre - aggiunge - verranno mantenuti dei programmi di sviluppo rurale solidi con un sostegno adeguato nell’ambito della futura Pac. Inoltre i fondi iscritti in bilancio saranno esclusivamente attivati per l’agricoltura e i suoi obiettivi fondamentali”.

Ma le organizzazioni agricole italiane non sorridono. “Un negoziato tutto in salita da cui rischiamo di vedere ridotte le risorse per l’agricoltura italiana ed europea.” E’ questo il commento del presidente di Confagricoltura Mario Guidi alle proposte della Commissione europea per il piano pluriennale finanziario 2014-2020 dell’Unione Europea. “Si parla di invarianza di bilancio - prosegue il presidente - ma dalle prospettive finanziarie emerge un dato inequivocabile: la riduzione in termini reali delle risorse destinate al primo ed il secondo pilastro della Pac, che calano in termini complessivi di oltre il 10%, con una Pac che passa dal 39 al 36% sul totale del bilancio complessivo comunitario. Le risorse disponibili per anno scendono da 56 miliardi del 2014 ai 50 miliardi del 2020. Va riconosciuto al Commissario Ciolos l’impegno di aver fronteggiato le richieste di chi richiedeva tagli ancora più pesanti alle risorse per l’agricoltura, così come l’impegno a reperire ulteriori risorse nel Fondo di Globalizzazione europeo e la destinazione di 3,5 miliardi di euro nei sette anni per la gestione delle crisi in agricoltura”.

Dello stesso avviso sembra il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi che incalza: “lo scenario che si prospetta non è, quindi, dei migliori. Restano alquanto incerte le prospettive finanziarie. Non solo. La proposta della Commissione Ue è soltanto un primo passo. Ora la parola va ai ministri economici che sono chiamati, nelle prossime settimane, a prendere decisioni importanti per il futuro dell’agricoltura. Sarà, quindi, importante una forte azione da parte del governo italiano a sostegno dei nostri produttori agricoli, che da tempo vivono una situazione complessa e carica di pesanti ostacoli”.

Il presidente della Copagri, Franco Verrascina lancia addirittura un appello al Governo italiano. “Chiediamo che il Governo italiano - dice - non lasci soli gli agricoltori e non lasci solo il Ministro Romano nel negoziato sul futuro della PAC, a partire dall’intervento pubblico a disposizione. Occorre fare sistema, serve che l’intera squadra di governo faccia fronte comune a sostegno delle proposte del Ministro Romano”.

“A differenza di quanto richiesto nella risoluzione sulla Pac approvata in plenaria dal Parlamento Europeo appena, la settimana scorsa, le risorse disponibili sono certamente inferiori a quelle del periodo precedente - commenta Coldiretti - e tocca ora al Parlamento europeo ed al Consiglio ricercare le soluzioni per gli opportuni correttivi finanziari da prevedere per creare condizioni di sviluppo del settore agricolo coerenti con la stessa strategia Europa 2020. Va comunque riconosciuto l’impegno del Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e del Commissario all’Aricoltura Dacian Ciolos per aver evitato tagli ancora piu’ pesanti che erano stati prospettati da piu’ parti”.

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