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DOPO STARBUCKS ANCHE BURGER KING APRE A BIRRA E VINO. PARTE DAGLI STATI UNITI LA SPERIMENTAZIONE CHE PROMETTE DI RIVOLUZIONARE LE ABITUDINI DEI CONSUMATORI, OFFRENDO NUOVE OPPORTUNITA’ A CHI IL VINO LO PRODUCE …

Non Solo Vino

Potrebbe sembrare una notizia come un’altra, ma potrebbe avere effetti enormi (e positivi) sul mercato degli alcolici: sapete quanti sono i ristoranti Burger King nel mondo? 11.500, in 72 Paesi. Ovvio che con dei numeri così, il fatto che negli Stati Uniti il colosso del fast food stia aprendo punti vendita in cui serve, assieme ad hamburger e king nuggets , birra e vino, è un’incredibile opportunità per tutto il settore. Ma non è l’unica, anche Starbucks (16.706 punti vendita in tutto il mondo) si sta già convertendo al nuovo business: il locale di Olive Way a Capitol Hill, sarà rinnovato, mettendo la macchina da caffè al centro, ma vino e birra tutto intorno, e ampliando la scelta nei menu. E anche qui il concetto di territorio, con le debite proporzioni, inizia ad essere sempre più importante, anche per chi ragiona su scala globale: i nettari arriveranno dalla costa nord-est del pacifico, ovvero dalle cantine dei distretti vinicoli degli stati di Washington, Oregon, Idaho, e dalla provincia canadese della Brithis Columbia, e le birre dai produttori artigianali e locali. E prove simili saranno fatte anche in altri Paesi, come Spagna e Giappone. Se l’esperimento avrà successo, la catena è pronta a replicarlo in altre parti del mondo dove è presente. Un’iniziativa a cui gli operatori del mercato del beverage guardano con grande attenzione.

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