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UN AEREO SUPERTECNOLOGICO DOTATO DI SENSORI, LASER E TELECAMERE PER MONITORARE DAL CIELO GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SU BOSCHI E TERRITORI MONTANI. ECCO IL PROGETTO HI-TECH DELL’ISTITUTO AGRARIO DI SAN MICHELE ALL’ADIGE

Nei prossimi giorni i cieli del Trentino, avranno un ospite in più. Si tratta di un aereo supertecnologico dotato di sensori, laser e telecamere all’avanguardia in grado di fornire dati e informazioni per lo studio degli effetti dei cambiamenti climatici su boschi e territori montani. Ecco il progetto hi-tech del Centro ricerca e innovazione dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, nella summer school in programma sul Monte Bondone, rivolta a giovani ricercatori europei e organizzata dall’azione europea di coordinamento Cost-Eurospec che dovrà sviluppare e testare nuovi metodi di monitoraggio ambientale.
Il velivolo è dotato di una camera “iperspettrale” in grado di misurare la riflettanza della superficie in tante lunghezze d’onda e di un sistema a scansione laser in grado di ricostruire con grandissima accuratezza la struttura tridimensionale del territorio (topografia, sistemi urbani ed edifici ma anche i boschi). L’aereo “fotograferà” le zone in cui sorgono le stazioni micrometeorologiche della Fondazione Mach: le Viote del Bondone, Lavarone e Mezzolombardo, e fornirà informazioni e dati che saranno integrati con quelli rilevati a terra. In più verranno allestite altre quattro stazioni di misura dei flussi di carbonio scambiati tra vegetazione e atmosfera grazie alla partecipazione di FoxLab, la nuova joint venture Cnr-Fem, il Cnr-Ibimet di Firenze e le Università di Udine e Padova e di organizzazioni scientifiche di primissimo piano che operano in 18 paesi europei: dalla Spagna alla Finlandia, dagli Stati Uniti alla Turchia e alla Nuova Zelanda.
“Il Trentino - spiega il ricercatore Franco Miglietta - diventa un vero e proprio laboratorio a cielo aperto in cui i ricercatori manipoleranno artificialmente, con dei trattamenti ad hoc, le caratteristiche della copertura erbosa e simuleranno le condizioni di stress previste in un prossimo futuro di cambiamento climatico mentre il velivolo di AT sarà impegnato in complesse misurazioni di telerilevamento. Un tentativo di “fotografare il futuro” per capire sempre meglio la traiettoria del cambiamento che stiamo vivendo nel nostro pianeta”. Ci si interroga, ad esempio, su quale parte dell’anidride carbonica emessa dall’uomo potrà essere assorbita dalla vegetazione. Ma per riuscire a misurare questo scambio che avviene fra superficie ed atmosfera a scala territoriale servono strumenti complessi ed integrati che si basano su rilevazioni a terra e riprese aeree. Ciò spiega perché opererà un velivolo strumentato in grado di sorvolare le aree di studio. Il successo di questo genere di esperimenti e di prove servirà, in futuro, a capire quali saranno i modelli di gestione del territorio capaci di contribuire a mitigare le conseguenze più negative dell’effetto serra.
Info: www.iasma.it

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