02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

IL PARLAMENTO EUROPEO DICE NO ALLA RIDUZIONE DEI FONDI (DA 500 MILIONI A 113 NEL 2012) PER IL CIBO GRATIS AI POVERI. ITALIA IN PRIMA LINEA, MA C’È L’OPPOSIZIONE DEI PAESI DEL NORD EUROPA

Il Parlamento Europeo contro i tagli agli aiuti alimentari per gli indigenti voluti dalla Commissione Europea: con 548 voti a favore, 52 contrari e 26 astensioni, gli europarlamentari chiedono “di modificare il regolamento sul regime di distribuzione dei prodotti alimentari alle persone più povere per uscire dall’impasse nel quale il dossier si trova al Consiglio Ue”. Tradotto, rivedere la norma che porterebbe dai 500 milioni di euro degli ultimi anni a 113 milioni nel 2012 i fondi destinati alla distribuzione del cibo gratis ai poveri.

Una battaglia che vede da tempo l’Italia in prima linea, sostenuta da altri 15 partner, contro una minoranza di blocco di Paesi del Nord Europa. A bloccare la decisione sono Regno Unito, Germania, Olanda, Svezia, Danimarca e Repubblica Ceca che considerano la borsa alimentare un semplice intervento di politica sociale. Rifiutano quindi di approvare la proposta sul tavolo, più flessibile, e che permette l’acquisto direttamente dal mercato del cibo da distribuire gratis”.

La riduzione dei fondi nel 2012 è infatti la conseguenza di una sentenza della Corte di giustizia dell’Ue nella quale si afferma che, in base alle regole in vigore, gli alimenti destinati ai poveri devono provenire dalle eccedenze nei magazzini pubblici europei: quei magazzini però sono praticamente vuoti, e questo ha determinato la caduta degli contributi Ue. Per uscire dalla stallo gli eurodeputati suggeriscono di cambiare la base giuridica della proposta ma, commenta Roger White, portavoce del commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, “non c’è più tempo per rifare una nuovo regolamento se si vuole una soluzioni transitoria per i prossimi due anni”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli