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IL PRESIDENTE DI SLOW FOOD, CARLO PETRINI, CONTRO LA BOCCIATURA DELL’“ORTO PLANETARIO” PER L’EXPO 2015 DI MILANO, DAL TEMA “NUTRIRE IL PIANETA”. “MEGLIO CAMBIARLO A QUESTO PUNTO, FAREMO FIGURA DEI PERACOTTAI”

Expo 2015, ovvero della discordia: il presidente del Bie (Bureau International des Expositions) Loscertales, ha bocciato il masterplan originario dell’evento milanese, stoppando definitivamente il progetto di orto planetario che avrebbe dovuto mostrare al mondo tutte le colture del pianeta. “Nutrire il Pianeta è più complesso, non basta l’orto”, avrebbe detto. Furioso il presidente Slow Food Carlin Petrini, che puntava molto sul progetto: “l’Expo è diventata una mastodontica macchina invecchiata su se stessa - scrive oggi su “La Repubblica” - e a questo punto chiedo che almeno cambino il tema e che ognuno faccia il suo mestiere. Il giocattolo Expo sarà altra cosa e, viste le figure che stanno facendo mentre il tempo passa e resta un vuoto colossale di idee, la figura dei peracottai diventerà globale”.

Del resto, per capire quanto per Petrini fosse importante la centralità del progetto di orto planetario, strettamente legato al tema dell’alimentazione, cui sarà dedicato l’Expo, basti ricordare quanto dichiarò all’epoca di “Nutrire Milano - Energie per il cambiamento”, il progetto lanciato da Slow Food Italia proprio in vista appunto dell’Expo 2015: “Slow Food deve vincere la sfida di nutrire Milano. Se questa realtà nel 2015 sarà esistente e funzionale, se Milano si sarà messa in testa di consumare i prodotti del suo territorio, allora avremo vinto”. Se invece Slow Food uscirà sconfitto da questa battaglia “allora perderà ragione di esistere”.

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