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ACQUA, SFATATO IL LUOGO COMUNE CHE L’AGRICOLTURA SIA UN SETTORE “SPRECONE”: IN TRE ANNI È RADDOPPIATO IL NUMERO DI CHI RICORRE A DISPOSITIVI ELETTRONICI ANTI SPRECO, PASSATO DAL 22% DEL 2008 AL 45%. LO DICE UN’INDAGINE SWG PER I CONSORZI DI BONIFICA

Acqua, non più solo come risorsa, ma vero strumento di competitività in agricoltura; lo dimostra il fatto che in tre anni è raddoppiato il numero di chi ricorre a dispositivi elettronici anti spreco, passato dal 22% del 2008 al 45%. Emerge dall’indagine Swg per l’Anbi, che rappresenta e tutela gli interessi dei Consorzi di bonifica, di irrigazione e di miglioramento fondiario operanti nel nostro Paese, e presentata questa mattina al ministero delle Politiche agricole, alla presenza del Sottosegretario Roberto Rosso, sulla percezione dell’acqua nelle aziende agricole, sfatando il luogo comune che l’agricoltura sia un settore “sprecone” (info: www.anbi.it).
Il 70% degli agricoltori è soddisfatto della distribuzione idrica nazionale gestita dai Consorzi di bonifica; il 66% considera “adeguate” le tariffe applicate per una risorsa considerata “essenziale” per il made in Italy (69%), tant’è che il 33% vuole più acqua per il futuro. “La nostra competitività si gioca anche sulla qualità del territorio e sul made in Italy - ha detto il presidente dell’Anbi, Massimo Gargano - perché l’acqua non significa solo agricoltura ma anche turismo e paesaggio e questo lo si sa bene ormai”.
Secondo l’indagine, il 56% riconosce l’importanza del ruolo dei Consorzi di Bonifica (offrono gestione e manutenzione efficienti rispettivamente con 92% e 95%). Quanto alle priorità, secondo gli agricoltori, occorre non solo avere maggiore disponibilità idrica e per più tempo (23%), ma anche razionalizzarne meglio pianificazione e gestione (30%).
Importante, infine, secondo Swg, è l’adeguatezza delle tariffe, i cui costi sono comunque molto elevati. Oltre al contributo versato ai Consorzi, infatti, il 60% delle aziende deve far fronte ai costi per macchinari e attrezzature specifiche e sul 53% gravano anche oneri di manutenzione.

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