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DAL RISTORANTE AL PIC NIC, DALLA CUCINA DI CASA ALL’EVENTO IN PIAZZA, MANGIARE SANO E ANTI-AGING SI PUO’ CON “CUCINA WELLNESS”: UNA RACCOLTA DI SUGGERIMENTI DELL’ASSIC PER SUPERARE, NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, LA DIPENDENZA DAL “JUNK FOOD”

Non Solo Vino
Preparazione del cibo in cucina

Come una bella donna che vi fa voltare per strada, come un vestito che cattura il vostro sguardo in una vetrina, così è o dovrebbe essere il cibo che mangiamo: alla base della corretta alimentazione, e ancor più del successo di una dieta, vi è la capacità di rendere “memorabili” i nostri pasti. Perché il senso di appagamento e di sazietà non è regolato solo dall’intestino o dallo stomaco, bensì anche e soprattutto dal nostro cervello, o meglio, dalla capacità del cervello di tener traccia del cibo che abbiamo ingerito. E’ la filosofia di “Cucina Wellness”, il progetto dell’Assic, l’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina, che si avvale del supporto di chef e scienziati per promuovere la salute attraverso la tavola, raccogliendo piccoli suggerimenti e accorgimenti per mangiare meglio e, quindi, vivere meglio (info: www.cucinawellness.com).
“Non serve essere campioni di memoria - spiega Chiara Manzi, dietista, presidente dell’Assic e fondatrice di “Cucina Wellness” - basta imparare ad adoperare piccoli accorgimenti, gli stessi che sono alla base della “Cucina Wellness”. Perché è possibile combattere la dipendenza dal cibo spazzatura o dalle cattive abitudini innescando una sorta di dipendenza “positiva” nel nostro organismo”. Una recente ricerca pubblicata su Pnas evidenzia infatti come alcuni cibi grassi, in particolare le patatine fritte, potessero essere assimilabili ad una droga, in quanto capaci di stimolare la formazione di sostanze, simili alla marijuana, in grado di regolare il senso della fame e della sazietà. “Le attuali conoscenze scientifiche - continua Manzi - dimostrano al contempo come mangiare prestando molta attenzione al pasto induce ad assumere lentamente una minore quantità di cibo, probabilmente proprio a causa dell’aumentata percezione degli stimoli della sazietà e di una maggiore regolazione del processo mnemonico, che regola l’appetito e l’assunzione di cibo al pasto successivo”.
Ma come dobbiamo comportarci in pratica per vincere la dipendenza dal grasso? “La prima regola è non vietare e non rinunciare mai all’appagamento del gusto. Una fettina ai ferri o un’insalata scondita non sono “Cucina Wellness”, perché non sono memorabili, anzi deprimono. Il cibo è e deve essere considerato un piacere, fin dalla sua preparazione”. “Cucina Wellness” insegna infatti alle persone comuni a riappropiarsi del gusto di cucinare, grazie al supporto di chef e nutrizionista. Attenzione massima alla presentazione del piatto, che deve essere bello, appagante: il primo organo del gusto è la vista. Una pietanza presentata gradevolmente sarà più memorabile e quindi appagherà maggiormente il nostro appetito.
Altro consiglio: mai cucinare la pasta o il riso in bianco, preferire invece un primo con coriandolo di verdure che gratificano maggiormente il gusto, ci aiutano ad assorbire meno calorie (grazie alla fibra) e rallentano l’invecchiamento cellulare. Rivalutare poi il piatto unico: i ricettori del gusto si appagano più velocemente quando si mangia uno stesso cibo. Meglio quindi una quantità maggiore di una stessa pietanza, che più portate. “In estate il piatto unico è ancora più invogliante. Noi - dice Manzi - ne abbiamo preparati alcuni per il pic-nic wellness, un evento che ha coinvolto i nostri fan in un parco di Roma, per far capire che si può cucinare sano e godere del piacere della convivialità ovunque. A casa, al ristorante, in un parco, al mare”. Attenzione inoltre ai metodi di cottura, che devono essere generalmente brevi per mantenere il contenuto di nutrienti ed esaltare i sapori. Particolare cura, infine, agli accostamenti: “sono tre - conclude la nutrizionista - i requisiti di una cucina sana: ingredienti, metodi di cottura e accostamenti. Cito l’esempio della curcumina, che assunta insieme al pepe nero ha una maggiore capacità antiossidante”.

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