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PER LA FRUTTA È UN’ESTATE TORRIDA. I COMPENSI DEI PRODUTTORI CROLLANO DEL 20%, MENTRE I PREZZI PER I CONSUMATORI AUMENTANO DEL 14%. COLPA DI UNA FILIERA TROPPO LUNGA. E TORNA LA POLEMICA TRA PRODUTTORI E GDO

Non Solo Vino
Ecco le ronde gialle della Coldiretti nei supermercati

Senza frutta l’estate non sarebbe la stessa, perché sono pesche, cocomeri, ciliegie e albicocche il piacere della stagione estiva, a tavola e non solo. Eppure per la frutta è un periodo “torrido”: i compensi ai produttori crollano del 20%, e i prezzi al consumatore aumentano del 14%. Un surplus che si perde nei rivoli di una filiera troppo lunga che, se gestita con buonsenso, porterebbe un sensibile risparmio per i consumatori ed una remunerazione adeguata ai coltivatori, secondo Coldiretti, che ha “invaso” pacificamente i supermercati della costa romagnola per verificare prezzi, provenienza e qualità e mettere in evidenza anomalie o incoerenze, e che, domani a Torino, distribuirà 10.000 kg di pesche ai più bisognosi.
La Coldiretti chiede anche alla grande distribuzione organizzata di sottoscrivere l’accordo interprofessionale, già firmato dal resto della filiera, regolamentare l’uso del sottocosto dei prodotti ortofrutticoli, regolamentare l’uso della scontistica, ridurre i tempi di pagamento sui prodotti deperibili, fissare l’obbligo di una corretta informazione al consumatore sulla stagionalità.

Focus - Il punto di vista della grande distribuzione
Il mondo della grande distribuzione, però, non ci sta a finire sul tavolo degli accusati, e reagisce con decisione. In prima linea Conad, che “non ci sta ad essere posta sul banco degli accusati ogni volta che si parla di agricoltura e di prodotti agricoli in crisi, nei 3.000 punti vendita del gruppo sono state vendute pesche e nettarine di produzione nazionale per 170.000 quintali, pari ad un fatturato di 20 milioni di euro, che rappresentano il 96%. Il restante 4% ha coperto la domanda in una fase in cui il prodotto italiano non era ancora commercializzabile: si tratta di 7 mila quintali, per un fatturato di 1,6 milioni di euro, in calo del 40% rispetto ai valori del 2009”. E aggiunge, “Conad ha riproposto, come in passato, anche un’operazione di valorizzazione della pesca e nettarina Igp di Romagna attraverso il proprio brand Sapori&Dintorni, quindi non si capisce, perché i problemi dell’agricoltura debbano essere sempre imputati alla moderna distribuzione, quando, invece, dipendono esclusivamente dai produttori. Se dalle campagne escono prodotti di bassa qualità e in poca quantità non si può chiamare in causa la distribuzione assieme ai suoi punti di vendita”.

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