02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

CONSUMI: IL “BIO” NON CONOSCE CRISI, NEL 2011 SALE ANCORA DELL’11,5%. L’ALIMENTARE TRADIZIONALE SEGNA IL PASSO. IL BIOLOGICO CONQUISTA SEMPRE PIÙ SPAZIO NELLE CATENE DELLA GDO E “RUBA” QUOTE DI MERCATO AI PRODOTTI CONVENZIONALI

Non accenna a fermarsi l’incredibile ascesa del biologico. Nonostante la crisi economica e a dispetto del crollo verticale dei consumi alimentari convenzionali (-3,6 %), il segmento “bio” continua la sua corsa, mettendo a segno nel primo quadrimestre del 2011 un aumento dell’11,5%. Un dato che rende ormai chiaro il definitivo passaggio del biologico da “moda passeggera” o “di nicchia” a vera e propria “abitudine di spesa”, come evidenzia la presenza massiccia di prodotti bio nelle catene della gdo. Dove le vendite schizzano in alto, rubando il primato alle botteghe di quartiere. Lo afferma la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori sulla base dei dati Ismea. A trainare la spesa “bio” delle famiglie italiane, nel primo quadrimestre 2011, sono ancora una volta - continua la Cia - pasta e riso (+32,9%), latte e formaggi (+20,4%) in particolare mozzarelle (+82,7%), biscotti e dolciumi (+15,4%) ma non il pane (-11,3%), uova (+13,4%).
Ma la vera novità è la crescita record dell’ortofrutta fresca “bio” (+9,2%) su quella convenzionale che, nello stesso periodo, perde oltre l’8%. Più in dettaglio - osserva la Cia - tra gennaio e aprile 2011, i consumi di carciofi biologici sono cresciuti del 6,1% mentre quelli “normali” hanno creduto il 6,3%; le zucchine “bio” sono aumentate del 18,9% contro -0,7 % delle convenzionali; gli asparagi “bio” hanno guadagnato il +30,3%, mentre quelli “normali” sono crollati del 16,8%. Anche le arance biologiche sono salite del 20,2% sul -1% dell’agrume convenzionale.
Quanto alle aree geografiche - conclude la Cia - sebbene gli acquisti di prodotti “bio” continuino a crescere in tutte le aree geografiche, il consumo resta sbilanciato nei territori dell’Italia Settentrionale: nel primo quadrimestre 2011, aumentano le vendite nel Nord-Est (+22,7%) e Nord-Ovest (+5,1%). Sale anche il Centro Italia (+13,7%), mentre resta bassissima la quota del Mezzogiorno (+1,8%).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli