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IL GLOBAL WARNING FA BENE AL TÈ INGLESE. GRAZIE ALL’INNALZAMENTO DELLE TEMPERATURE MONDIALI I SUDDITI DI SUA MAESTÀ POTRANNO FINALMENTE BERE UN TÈ PRODOTTO IN CORNOVAGLIA, NELL’INGHILTERRA DEL SUD. PER UN 5 O’CLOCK MADE IN ENGLAND GUARANTEED

Nella patria di Twinings e di Fortnum and Mason, il tè si fa finalmente in casa: i britannici, da secoli consumatori fanatici della bevanda tratta dalle foglie della Cammelia Sinensis, possono adesso sorseggiare un Earl Gray prodotto da piante cresciute in Cornovaglia.

I tè “autarchici” della Tregothnan Estate, l’unica che coltiva e produce tè nel Regno Unito, sono un sottoprodotto del riscaldamento del pianeta: lo stesso fenomeno ha consentito di recente alla regina Elisabetta di diventare produttrice di champagne nell’ex tenuta di caccia del Windsor Great Park dove sono stati piantati vitigni di chardonnay, pinot nero e pinot meunier, utilizzati per lo spumante metodo “champenois”. A Tregonthan, nel sud ovest dell’Inghilterra, crescono 22 varietà di tè per un un raccolto di oltre 10 tonnellate all’anno: “ci siamo accorti di avere una opportunità quando la colonnina del mercurio in Cornovaglia ha cominciato a salire. La fattoria esiste dal 1999 ma il primo raccolto è arrivato nel 2005 e la produzione migliora di anno in anno”, ha detto Jonathan Jones, il direttore commerciale della fattoria. Il tè, oltre ad essere la bevanda più diffusa del mondo dopo l’acqua, è una istituzione britannica per eccellenza, al punto che quando l’anno scorso la Twinings annunciò che avrebbe trasferito in Polonia gli impianti per l’imbustamento delle foglie, l’intero paese andò sul sentiero di guerra.

“Finalmente abbiamo portato questa istituzione sul suolo inglese”, affermano orgogliosi i proprietari di Tregothnan dove 200 anni fa venne coltivata per la prima volta in esterno la Camelia ornamentale. Nella fattoria, seminascosto dietro la porta della cucina che dà sul giardino e che data all’epoca dei Plantageneti, c’è l’orto storico dove furono fatti i primi esperimenti con la Sinensis. Le piante di tè della Cornovaglia sono solo un esempio delle nuove frontiere dell’agricoltura britannica sotto gli effetti del global warming.

“Per la Gran Bretagna potrebbero esserci vantaggi, non foss’altro perché si allunga la stagione delle colture con inverni più brevi e primavere anticipate”, ha detto Robert Watson, direttore scientifico del ministero dell’Ambiente. Gli agricoltori britannici stanno sperimentando con olive e nettarine che finora sono importate dal sud dell’Europa e Mark Diacono, che ha una fattoria nel Devon, descrive la sua tenuta sul sito web come la prima “da cambiamento climatico”: ci crescono albicocche e noci pecan, peperoncini szechuan e olive.

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