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LA SOSTENIBILITÀ SI FA SEMPRE PIÙ VIP: SONO MOLTI I PERSONAGGI DELLO CHE FANNO MOLTA ATTENZIONE A NON SPRECARE GLI ALIMENTI. LA REGINA DEL RICICLAGGIO ALIMENTARE? ENRICA BONACCORTI :“MI HANNO INSEGNATO CHE NON SI BUTTA NULLA NEANCHE IL PANE VECCHIO”

Parola d’ordine, non sprecare il cibo evitando di buttare gli avanzi conservati nelle dispense. I vip risparmiano, sono sensibili al riciclo alimentare. E sono pronti a fare i conti con i bilanci familiari in “rosso” anche in cucina. Hanno abitudini “all’antica”: consumano il pane duro senza gettarlo nella pattumiera. Anzi, lo riutilizzano magari per la classica zuppa con il latte. Fa così, infatti, la conduttrice Enrica Bonaccorti habitué della tazza di latte con il pane vecchio. “A casa mi hanno insegnato che non si butta il pane vecchio. Anche perché da noi si mangiava una bella tazza di latte con il pane che mio padre chiamava “la buona tazza di latte Bonaccorti”. Sono venuta su con quella”. Bonaccorti, inoltre, si definisce “una campionessa del riciclo. E - dice convinta- gli avanzi in cucina sono ciò che preferisco. Posso dirmi cuoca soltanto in questo senso”. Più in generale, svela Bonaccorti, “sono una donna che costa molto poco: non mi piace lo champagne, non mi piace l’aragosta. Mi piacciono le cose semplici e non spreco nulla”.
Tra i vip c’è anche chi considera un vero e proprio scempio buttare il cibo. Un atto, questo, che per Piero Angela, il divulgatore scientifico per eccellenza, “va contro i valori. Sono per natura frugale. E poi mia moglie è un gendarme: nella pattumiera di casa non c’è quasi nulla. Anche perché gettare un pezzo di pane - ribadisce con forza - è come commettere un atto non dovuto. Qualcosa che va contro i nostri principi”. Non è tutto. Fare attenzione a riciclare gli avanzi alimentari può essere conveniente. Soprattutto in tempi di crisi. E, in particolare, per le famiglie con i conti in rosso. A sottolineare questo aspetto, è il popolare conduttore tv Massimo Giletti. “Direi che mai come in questi momento - scandisce - bisogna usare intelligenza: il recupero di ciò che avanza in giornata può essere una carta importante per il risparmio economico di una famiglia soprattutto in un periodo di difficoltà. La pasta o il riso possono essere riutilizzati il giorno successivo”. L’idea del riciclo, d’altra parte, “deve essere insegnata anche ai giovani. Mia madre - ricorda Giletti - mi ha insegnato a non buttare nulla, neanche pane. Gli scarti non si devono accumulare. Ci sono mille modi per recuperarli. E nel momento in cui si fanno acquisti si deve fare attenzione a non comprare in eccesso”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche l’altro “big” dei conduttori, Carlo Conti. “Dobbiamo fare meglio i nostri acquisti. Io stesso mi rendo conto per primo - confessa - di buttare troppe cose. Devo stare più attento ed aprire il frigo spesso per vedere cosa c’è. Soprattutto perché, recentemente, sono stato costretto a buttare via tre confezioni di prosciutto scadute”. In ogni caso, per Conti, il riciclo è una questione che riguarda più i single che le famiglie. “Nelle famiglie - spiega - forse è un problema meno sentito rispetto alle coppie o ai single che gestiscono con maggiore difficoltà la dispensa”.

Focus - “Basta allo spreco alimentare” anche i ristoranti contro il malcostume di sprecare cibo con l’iniziativa “Buono che avanza” Il “Buono che avanza” me lo porto a casa. E’ questa la filosofia dei circa 50 ristoranti che orbitano prevalentemente nel territorio milanese e offrono la possibilità ai propri clienti di dire “basta allo spreco”, portando a casa gli avanzi della propria cena anche solo per fare un piacere ai nostri amici a quattro zampe. “Il Buono che avanza” è un progetto di Cena dell’Amicizia Onlus, associazione che da 40 anni si occupa di persone senza dimora a Milano e che ogni martedì si riunisce con loro per una cena in parrocchia: “Siamo fra le 50 e le 60 persone. I due terzi sono ospiti e un terzo i volontari che si occupano di preparare la cena” spiega all’Adnkronos, Cornelia Pelletta, volontaria della Onlus. Aderire alla rete di ristoranti ad “avanzi zero” è semplice “basta mandare una mail o telefonare” (info: www.ilbuonocheavanza.it, www.cenadellamicizia.it).
“L’associazione pensa poi a recapitare il materiale, come le locandine o i sacchetti”. Il tutto a costo zero: “in questo progetto non ci sono soldi che circolano. Riusciamo a finanziare i materiali grazie al contributo dall’assessorato alla salute del comune di Milano che speriamo venga rinnovato”. “Certo se poi l’esercente decide di fare una donazione all’associazione ben venga ma non è obbligatorio”. L’obiettivo del progetto, sottolinea Cornelia, “è creare un vero momento di riflessione sul tema dello spreco”. E in meno di un anno sono già una cinquantina i ristoranti che hanno aderito, come “La Mirta” di Milano. “Abbiamo aderito subito e siamo operativi da dicembre” spiega Cristina Borgherini. “Dai nostri clienti l’iniziativa è stata accolta con curiosità. Tutti quando leggono la locandina e chiedono informazioni”. In particolare, aggiunge Cristina titolare dell’esercizio commerciale, “nel mio ristorante utilizziamo questa formula soprattutto per il vino e l’iniziativa è sempre gradita”. Quanto al cibo “non ci sono avanzi”.
Ma, aggiunge Cristina, “è vero anche che chiedere la sportina del cibo non fa parte della nostra cultura ma in un modo bisogna anche iniziare. Anche per il vino è lo stesso ma se viene incoraggiata allora la formula funziona”. L’iniziativa è concentrata prevalentemente a Milano, ma la onlus non esclude possibili collaborazioni con esercizi commerciali di altre regioni: “siamo aperti a tutti” commenta Cornelia. Quanto ad un possibile coinvolgimento delle aziende, “ben venga qualunque tipo di azione che sposa la filosofia di questo progetto” ma il prossimo passo, conclude Cornelia, “è di mettere in contatto i ristoranti con quelle associazioni che si occupano di persone bisognose ed emarginate”.
Sul fronte degli sprechi le aziende, infatti, possono fare molto. Ad esempio che fine fanno i prodotti danneggiati nell’imballaggio esterno che non possono essere immessi nel mercato? Oppure i prodotti sotto scadenza? Sono tante le possibilità. Autogrill Italia, ad esempio, anche quest’anno ha rinnovato il proprio impegno a favore delle persone più bisognose attraverso la cessione di alimenti per un totale di oltre 299 mila euro devoluti principalmente alla Fondazione Banco Alimentare, che si occupa di recuperare eccedenze alimentari e ridistribuirle gratuitamente ad associazioni ed enti caritativi. Stessa logica per il progetto “Buon Fine” di Coop che, nato nel 2008, registra una crescita sia del numero di punti vendita coinvolti che della quantità di prodotti donati. Solo nel 2010, Coop è riuscita a supportare 1.009 associazioni a vantaggio di oltre 100 mila persone attraverso 471 punti di vendita coinvolti su 1440 totali. Un lavoro che ha fatto risparmiare 2.995 tonnellate di rifiuti.

Focus - Le ricette antispreco - tradizione e un pizzico di fantasia per non buttare il cibo nella spazzatura
Un modo per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma anche per conservare tradizioni culinarie del passato. La ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o, al sud, la frittata di pasta sono piatti simbolo della cultura enogastronomica del territorio, nati proprio dal recupero degli alimenti. Con le ricette antispreco si sono cimentati anche gli chef della grande distribuzione, in occasione dell’Happy Fooday, organizzato dalla Fondazione banco alimentare. Hanno così dimostrato come alimenti altamente deperibili quali frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati, possono essere riciclati con facilità, riducendo gli sprechi alimentari, aiutando l’ambiente con una minore produzione di rifiuti, senza rinunciare al gusto. Si parte dal principio base: mai buttare il pane. Quello raffermo e del giorno prima, insieme con le verdure inutilizzate e rimaste nel frigo, si può facilmente trasformare in un intero pasto da gourmet: dall’antipasto di “stuzzichini al volo con insalata e pane grattugiato” e le “bruschette con caponatina di verdure”, al gustosissimo gazpacho, gli “involtini di pane con mousse di verdure”, alla “composta di frutta mista su crostini di pane caramellato” come dessert. E a proposito di frutta, prima di passare alla solita macedonia per recuperare quella un po’ passata, perché non provare con la “bavarese di mele con crema all’arancia” o con un “aspic di frutta a cubetti”? Dagli avanzi poi possono nascere piatti ricercati come la “composta di cipolle” preparata con cipolle, zucchero, miele d’acacia, vino bianco secco e aceto di mele. D’inverno si può puntare sulle “gocce di polenta di grano saraceno con julienne di verdure croccanti” preparate con farina di grano saraceno, verdure, acqua e sale.
Anche la Coldiretti ha i suoi suggerimenti in tema di piatti anti-spreco. Basta guardare alle ricette della nonna e il gioco è fatto. Prima fra tutte, la tradizionale frittata di pasta che ci consente di riutilizzare gli spaghetti del giorno prima, trasformandoli in un piatto goloso, ma anche la pizza rustica si presta benissimo a raggiungere lo scopo di consumare le verdure avanzate, avvolgendole in una croccante sfoglia. Anche in questo caso, però, il pane raffermo diventa l’ingrediente principale, versatile e indispensabile. Aggiungendo carne macinata avanzata, uova e formaggio, si trasforma in gustose polpette oppure può essere utilizzato per preparare la più classica “panzanella”, accompagnandolo con semplici ingredienti, sempre presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale. E ancora, la più tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo.

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