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ANCHE IN CINA È L’ORA DELLA “TOLLERANZA 0” PER LE FRODI ALIMENTARI: LE AUTORITÀ DI PECHINO HANNO ISPEZIONATO 6 MILIONI DI PRODUTTORI, ARRESTANDO 2.000 PERSONE E CHIUDENDO 5.000 NEGOZI. MA IL 70% DEI CINESI “HA SERI DUBBI” SULLA SICUREZZA DEL CIBO

La sicurezza alimentare è un tema serio, che riguarda ricchi e poveri, piccoli e grandi produttori. E così anche in Cina è scattata la “tolleranza 0” sulle frodi: per l’agenzia “Nuova Cina”, da aprile a oggi le autorità di controllo hanno ispezionato 6 milioni di produttori, arrestando 2.000 persone e chiudendo 5.000 negozi. Anche per dare una risposta ai cittadini cinesi, il 70% dei quali, secondo uno studio dell’Università Tsingua di Pechino, ha “seri dubbi” sulla sicurezza del cibo che acquista. Alla base dei quali ci sarebbe soprattutto il ricordo ancora vivo dello scandalo del 2008, quando si scoprì che il latte in polvere avvelenato dalla melamina aveva causato la morte di 6 bambini e ne aveva fatti ammalare 300.000. Scandalo, per altro, non ancora concluso: l’Ufficio per la Sicurezza Alimentare di Pechino ha informato che nel 2010 sono stati scoperti 130.000 casi di cibo avvelenato dall’uso di sostanze tossiche, tra questi 27.000 tonnellate di latte alla melamina che sono state trovate sul mercato, mentre avrebbero dovute essere distrutte dopo lo scandalo del 2008. Ma negli ultimi mesi sono stati scoperti anche casi di maiale fosforescente, carne con anabolizzante, alimenti con aggiunta di coloranti industriali o nocivi.

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