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IL CARO PREZZI NON RISPARMIA IL PRANZO DI FERRAGOSTO: +1% PER IL MENÙ DI PESCE, +0,8% PER QUELLO DI CARNE. MA NONOSTANTE AUMENTI CONTENUTI, AL RISTORANTE SOLO IL 17% DEGLI ITALIANI. COSÌ L’ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI ADOC

Non Solo Vino
La locandina del film Pranzo di Ferragosto di Gianni di Gregorio

Il caro-prezzi non da tregua neanche a Ferragosto, e così il “pranzone” più atteso dell’estate peserà un pochino di più che in passato sulle tasche degli italiani: aumenti medi dell’1% per il pranzo a base di pesce, e di 0,8% per quello a base di carne secondo l’Adoc, l’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei consumatori. Che ha stilato un vero e proprio borsino dei rincari di alcuni tra i piatti più celebri delle tavole ferragostane: +5,5% per la frittura di paranza, ,+0,9% per l’antipasto di mare e per la spigola, +2,2% per le linguine all’astice e +2,6% per gli spaghetti con le vongole. Il conto finale dovrebbe fermarsi, in media, a 56 euro. Insomma, i rincari non sembrano poi così clamorosi, fatto sta che solo il 17% degli italiani celebrerà il 15 agosto al ristorante, con il 45% che rimarrà a casa, e il 28% che sceglierà un più economico agriturismo dove, per l’Adoc, i prezzi possono scendere di 10-15 euro a persona. E per quelli che staranno in spiaggia, soprattutto giovani, la soluzione low-cost è presto detta: un classica e semplice “cocomerata”.

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