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CIBO, MUSICA E ESPRESSIONE ARTISTICA: QUESTO E’ “SLOW FOLK TOSCANA. SUONI DI TERRA MADRE” L’EVENTO DI SLOW FOOD TOSCANA DI SCENA A SESTO FIORENTINO DAL 26 AL 28 AGOSTO. UNA TRE GIORNI ALL’INSEGNA DI SAPORI E MUSICHE POPOLARI

Piatti tipici, tanta musica ed espressione artistica: tutto questo è “Slow Folk Toscana. Suoni di Terra Madre”, un evento di Slow Food Toscana, con la collaborazione dell’Istituto De Martino di Sesto Fiorentino. Una tre giorni di concerti, convegni, incontri tra gruppi toscani e gruppi provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto un momento di scambio che parte dall’enogastronomia per scoprire poi le radici dei sapori che provengono da terre differenti. Si dà, dunque, inizio alla manifestazione con un convegno dal titolo “I granai della memoria e la ricerca sul campo. Cibo musica cultura - da Pollenzo al Salento”, per ribadire quanto il cibo e musica siano uno strumento narrativo alla base di ogni cultura. Attrice, di questi scambi culturali è anche la musica e questa edizione 2011, dopo i gemellaggi con Irlanda e Francia del Sud, porterà in Toscana le musiche popolari del Salento con il concerto dei Mascarimirì il 26 agosto e de “I nidi d’Arac” il 28 agosto; il 27 agosto “Grande festa popolare con le musiche e i mangiari di Toscana e Puglia”.

Slow Folk Toscana 2011 sarà anche l’occasione per presentare il “Manifesto di Slow Folk”, che comprende le volontà dell’associazione nel volersi aprire alla musica e alla cultura popolare come elementi essenziali della diversità culturale di ogni comunità.

Quattro i punti focali del Manifesto: costruire la rete per una nuova convivialità, per la cultura popolare, per degli artisti toscani; condividere con Slow Food Toscana l’impegno sul tema di Slow Folk iniziando dal cibo, con la proposta di creare una rete di produttori agricoli, di operatori della gastronomia e delle comunità del cibo che si ripromettano di organizzare in modo ripetuto occasioni di valorizzazione dei cibi, dei prodotti e delle gastronomie locali, completandole con incontri con artisti, musici, teatranti, poeti; contrapporsi alla grigia di omologazione culturale affinché la cultura e l’arte tornino a essere protagoniste e valorizzare la cultura popolare portatrice di una propria visione della vita e dei rapporti umani con il mondo animale e vegetale in contrapposizione e in rivolta alla massificazione e alla omologazione senza freni.

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