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BIRRA: L’AUSTRALIANA FOSTER’S RESISTE A SABMILLER. INTANTO IN NUOVA ZELANDA LA GIAPPONESE ASAHI CONQUISTA INDIPENDENT LIQUOR PER 1,3 MILIARDI DI DOLLARI

Si gioca nel Pacifico l’ultima battaglia della birra: Foster’s resiste al tentativo di scalata di SabMiller, che ha offerto 10 miliardi di dollari per l’acquisizione della società australiana. In una nota il board sconsiglia ai suoi azionisti di vendere, ribadendo che la proposta “sottovaluta significativamente” l’azienda. Nei mesi scorsi il consiglio di amministrazione aveva rifiutato ogni trattativa con la multinazionale, che prima di aprire le ostilità aveva cercato la mediazione presentando al cda lo stesso scambio ora proposto agli azionisti: 4,90 dollari australiani per azione.

Mentre si combatte per la birra di Melbourne, nella vicina Nuova Zelanda si muove Asahi. La società giapponese conquista Indipendent Liquor per 97,9 miliardi di yen (1,3 miliardi di dollari), nell’operazione più corposa che ha mai realizzato all’estero. “Vogliamo accelerare la nostra presenza sui mercati del Pacifico, dove le previsioni indicano trend in crescita o stabili”, ha detto il presidente di Asahi, Naoki Izumiya, annunciando acquisizioni per oltre 5 miliardi di dollari fino al 2012, ma escludendo un suo interesse in Foster’s, giudicata troppo cara. Il prezzo adeguato, secondo gli analisti di Bloomberg, è di 5,20 dollari australiani per azione, il 6% in più dell’offerta di SabMiller.

La valutazione fatta dal gruppo, a capo tra l’altro di Birra Peroni, è pari a 11,8 volte il margine operativo lordo, inferiore a quella media del settore negli ultimi anni. Foster’s, che produce sette delle dieci birre più diffuse nel Paese (come l’omonima Foster’s, la Carlton e la Crown), ha visto le sue quotazioni aumentare dello 0,81% all’annuncio della scalata, fino a superare l’offerta di Sab e toccare i 5 dollari australiani. Tra le contromosse allo studio di Melbourne, c’é un dividendo straordinario e un’operazione di buyback, finanziati con i 400 milioni di dollari di una vittoria contro il fisco. La conquista della società australiana non è l’unica operazione tentata da Sabmiller nel Pacifico, un’area di importanza strategica per sfidare la leadership mondiale di InBev. Il gruppo sudafricano si sta espandendo soprattutto in Cina, dove ha annunciato una joint venture con China Kweichow Moutai Distillery per investire 42 milioni di dollari in Mutai Beer e arricchire la propria capacità produttiva di un milione di ettolitri l’anno. Secondo il presidente di Sabmiller Asia, Ari Mervis, è un passo avanti per la conquista del primo posto nell’enorme mercato cinese.

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