Se è vero come è vero che l’India guarda con sempre maggiore attenzione al vino, sia come produzione che come consumo (con l’abbassamento dei dazi di importazione e l’ingresso nell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, per esempio), è altrettanto vero che servono iniziative che ne diffondano il consumo in un Paese in cui questo è, di fatto, ancora agli albori. E “Pizza Hut”, colosso mondiale della pizza da fast-food, suona la carica: la catena è pronta a servire vino (e birra) nei 120 ristoranti diffusi in 34 città, da Mumbai a Delhi e Bangalore. Che sono destinati ad aumentare anche nelle città più piccole, per rispondere al cambiamento che l’India sta vivendo anche in termini di stili alimentari. Certo, si potrebbe dire, non è nei ristoranti di una catena di fast-food che si costruisce l’immagine di chi punta sul vino di qualità, come fa la stragrande maggioranza delle cantine italiane, per esempio. Ma, intanto, per molti indiani potrebbe essere l’occasione per un primo contatto con il vino. Sarà un bene o un male che avvenga così? Lo diranno il tempo e il mercato.
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