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NELL’ANNO DEL CENTOCINQUANTESIMO DELL’UNITÀ D’ITALIA TORINO TORNA CAPITALE … MA DELL’AGRICOLTURA, CON LA RASSEGNA NAZIONALE DEL SETTORE PIRMARIO PROMOSSA DA CIA (CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI)

Un altro modo di festeggiare i 150 anni dell’Unità del Paese. E Torino tornerà ad essere capitale … ma dell’agricoltura, con un’importante rassegna, ideata e promossa dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori. Una festa che sarà battezzata dallo slogan “Per chi ama la nostra terra”.

I protagonisti saranno vini pregiati, oli profumati, formaggi invecchiati, carni podoliche, frutti antichi e verdura brillante, ma anche squisite marmellate, mieli, dolci della tradizione, deliziosi insaccati e poi, laboratori, workshop, spettacoli, convegni, folklore e giochi rurali. Questo, e molto altro, nella Festa dell’Agricoltura Italiana, di scena nel capoluogo del Piemonte dall’8 all’11 settembre 2011, nei Giardini Reali.

Quattro giorni, una vera full immersion tra sapori e saperi, scoprendo o riscoprendo le eccellenze del patrimonio enogastronomico italiano, le tradizioni e la storia. Senza i vigneti nel Chianti, gli ulivi nell’Umbria, i muretti a secco del Salento, gli agrumi in Sicilia, le terrazze in Liguria, il verde delle Langhe nel Piemonte, vedremmo un’altra Italia, un Paese che non riconosceremmo e che non sarebbe potuto diventare quel “Bel Paese” universalmente conosciuto e apprezzato nel mondo. La vocazione agricola del nostro Paese - evidenzia la Cia - che ha contribuito a far crescere l’Italia, rimane per molti connazionali un motivo di vanto e distinzione.

Dai laboratori, per riscoprire le tipicità della pasta e del pane fatti in casa, alla riscoperta dei giochi semplici che si facevano 100 anni fa in campagna, ma anche momenti di divulgazione e di dibattito sulle nuove tendenze politiche e tecnologiche del settore: seminari per giovani, donne e anziani oltre che convegni sull’evoluzione e la trasformazione del paesaggio agrario e migliaia di prodotti da assaggiare, rarità agroalimentari e nuove sperimentazioni di gusti.

Tra un “tomino alla birra di castagna” e un “risotto tricolore”, esibizioni di gruppi folkloristici e spettacoli di artisti, cantautori e scrittori ispirati dal mondo rurale. Una kermesse che interesserà ogni fascia di età, curiosi e turisti che avranno modo di saggiare, se ve ne fosse ancora bisogno, quanto è buona l’agricoltura italiana.

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