02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

AREE DI SERVIZIO: UN MUST PER IL 57% DEGLI ITALIANI E VETRINA PER I TURISTI. MA PER SLOW FOOD È A RISCHIO IL BUON NOME DEL MADE IN ITALY. IL RIMEDIO C’È: “USCIRE DALL’AUTOSTRADA E GODERSI LE PICCOLE REALTÀ RICCHE DELLA VERA ESSENZA ITALIANA”

Le aree di servizio sono un miraggio per gli automobilisti che, stremati dal traffico e dal caldo, cercano un po’ di ristoro nel lungo viaggio di andata e ritorno dalle vacanze. Da un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, attenta alle abitudini degli automobilisti, emerge che ben il 57% degli italiani preferisce fermarsi nelle aree di servizio delle autostrade invece che portarsi il cibo da casa. Oggi le nostre aree di servizio sono suddivise tra Autogrill (il fatturato nel 2009 è stato 769,3 milioni di euro), Fini, Sarni e pochi altri marchi. Il primo è ormai un simbolo e con lui anche i suoi prodotti, specialmente i panini: il mitico Camogli, l’Apollo, il Bufalino o la Rustichella. Ovunque tu vada troverai un Autogrill che ti aspetta e che avrà esattamente quello che ti aspetti.
“Da riconoscere, purtroppo, però - si legge sul portale di Slow Food - che la qualità dei cibi e delle bevande presenti nelle aree di sosta non sempre è di eccellente qualità. Prevale, esclusi casi eccezionali di piccole aree di sosta, l’omologazione”. I panini sono preparati in pochi centri e poi surgelati e anche il caffè lascia a desiderare. Nonostante questo, però, gli italiani si accontentano. Quello che preoccupa Slowfood è che sulle nostre autostrade non viaggiano solo italiani, ma anche i turisti e queste aree di sosta sono la vetrina del nostro Paese e del tanto ostentato marchio Made in Italy: cosa possono aspettarsi allora? Non sono servite a quanto pare le parole del Ministro del Turismo Michela Brambilla: “l’enogastronomia è un’opportunità, perché è il Made in Italy che può fare da traino al nostro turismo”. Alcune regioni lo hanno capito e accanto alle strutture organizzate delle aree di servizio costruiscono veri e proprio punti vendita regionali e mercati con prodotti della terra.
Il consiglio di Slow Food: fare come l’11% degli italiani, uscire dal traffico per un bel pic-nic o meglio andare alla scoperta delle piccole realtà locali e dei mille sapori che la nostra penisola propone (www.sloweb.slowfood.it).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli