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SECCO “NO” DELLA CIA ALLO YOGURT SENZA LATTE: BOCCIATA DALL’ASSOCIAZIONE LA PROPOSTA DI PRODURRE L’ALIMENTO CON POLVERE CONCRETATA, PROVENIENTE DA PAESI EXTRA-UE. “SEMPRE PIÙ INDISPENSABILE L’ETICHETTA D’ORIGINE PER UN ACQUISTO CONSAPEVOLE”

E ora vogliono togliere il latte anche dallo yogurt, un alimento che da sempre è sinonimo di salute e che i medici consigliano per una corretta alimentazione. Si vuole mettere in commercio un prodotto che, in mancanza di una chiara etichetta d’origine, inganna i consumatori e penalizza i nostri produttori lattiero-caseari, con il rischio di dare un duro colpo una produzione che negli ultimi anni ha riscosso uno straordinario successo tra i cittadini. E tutto ciò è frutto della proposta di modifica della Legge 11 aprile 1974, n.138, che permette di produrre yogurt con latte in polvere o altri tipi latte comunque concentrati. Proposta che sta per avere il parere favorevole della Commissione Agricoltura della Camera e contro la quale si è espressa in maniera fortemente negativa la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, preoccupata da una modifica normativa che, oltre a disorientare gli acquisti delle famiglie, può avere conseguenze gravi per gli allevatori.

Non solo. La modifica in discussione, come ha ribadito oggi la Cia nel corso dell’audizione in Commissione Agricoltura, può mettere in pericolo i consumi di un prodotto che da tempo sta registrando uno straordinario successo. Nel 2010 gli acquisti domestici di yogurt hanno superato le 450 mila tonnellate, con un giro d’affari di oltre 1,7 miliardi di euro. Vendite che hanno avuto una crescita di circa il 2% rispetto all’anno precedente. Un trend che è proseguito anche nel primo semestre del 2011, con un incremento dell’1,1% nei confronti dello stesso periodo del 2010.
Il successo dello yogurt -ha ricordato la Cia- si riscontra, in particolare, tra le giovani generazioni. Ogni italiano, comunque, ne consuma, in media, circa 7,5 chilogrammi l’anno e il prodotto viene usato in molte diete, in quanto regolatore delle funzioni intestinali.

“Quindi, questo alimento - sottolinea la Cia - è ormai entrato nelle nostre abitudini alimentari. Alla crescita dei consumi nazionali hanno contribuito tutte le aree e soprattutto il Nord-Est e il Centro, mettendo a segno rispettivamente un più 3% e un più 6%. Tra i canali di vendita il balzo maggiore l’hanno avuto i discount, che hanno visto crescere nel 2010 gli acquisti di yogurt di circa il 9% rispetto all’anno precedente. Lo yogurt - continua la Cia - ha valori nutrizionali unici. E’ un alimento completo, contenente carboidrati, proteine e grassi in proporzioni quasi ottimali. Le sue caratteristiche dipendono da due fattori: la proporzione tra i microorganismi fermentanti (Streptococcus termophilus e Lactobacillus bulgaricus) e la qualità del latte”.

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