02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

THE SHOW COOKING: LE CANTINE DEL BELPAESE SALGONO IN “CATTEDRA” E INVIANO I LORO CHEF AD INSEGNARE LA CUCINA ITALIANA IN GIRO PER IL MONDO. IN ITALIA? TRA CORSI IN AZIENDE, AGLI EVENTI E IL BOOM DI CUOCHI SU RIVISTE E TV, ORMAI SI “SPADELLA” OVUNQUE

Italia
Casa Artusi, scuola di cucina

Imparare a cucinare italiano? Non c’è che l’imbarazzo della scelta: dai corsi ad hoc proposti praticamente da tutte le aziende sotto la guida degli esperti, passando per gli eventi che sempre di più diventano occasione per organizzare lezioni e laboratori del gusto dedicati agli amanti dei fornelli, fino al vero e proprio boom dei cuochi a impartire consigli e svelare segreti e ricette su riviste e in tv, in Italia, ormai, si “spadella” praticamente ovunque. Ma non solo, perché la cooking mania non si limita ai soli confini nazionali. Sono sempre di più, infatti, le cantine del Belpaese che salgono in “cattedra” e inviano i loro chef ad insegnare a cucinare italiano in giro per il mondo, formando sul posto nuovi professionisti e conferendo alla nostra cucina il giusto ruolo che le spetta: quello di migliore “ambasciatrice” per i nostri vini.
Se da un lato ci sono cantine, molte delle quali legate ad una lunga tradizione nel mondo del vino, che, periodicamente, inviano gli chef delle loro tenute a fare dei veri e propri corsi di formazione ai colleghi “autoctoni” che lavorano nei locali del mondo, perché ogni vino sia abbinato al piatto giusto - è il caso di Frescobaldi, mentre Allegrini ha un team di chef che accompagna i suoi vini ovunque - succede anche che i riflettori internazionali siano sempre più puntati sulle case history in Italia: per la celebre rivista americana “Saveur”, una delle 100 cose che i gourmet devono assolutamente provare, sono i “Cooking Class con Salvatore Denaro” alla cantina umbra Arnaldo Caprai, che, in materia, è una vera innovatrice. Come per il “Motorhome”, ristorante mobile su quattro ruote, dove, mentre si degustano i vini come si deve, ai fornelli si alternanno grandi chef, e che va in giro da un posto all’altro ad insegnare la cultura del cibo e del vino: una tendenza, alla base anche del “Motorhome Meregalli”, raffinatissimo lounge del gruppo distributore di vini in Italia. Ma se è vero che non c’è cantina in italia che non ospiti saltuariamente una lezione di cucina, in griffe come, per esempio, la siciliana Tasca d’Almerita o le toscane Fattoria del Colle di Trequanda, Badia a Coltibuono e Castel Monastero nel Chianti Classico, le lezioni ai fornelli sono una vera e propria istituzione ormai da tempo, nell’ottica di progetti più ampi di accoglienza d’alta qualità, ci sono anche cantine che decidono di creare nuovi spazi ad hoc da destinare proprio ai corsi di cucina, come, recentemente, ha fatto Argiolas in Sardegna. Ma in Italia hanno sede anche due importanti istituti che sono centri di formazione a tutti gli effetti, dove si studia e si fa ricerca intorno alla cultura e all’arte culinaria: Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana diretta dal “maestro” Gualtiero Marchesi alla Reggia di Colorno (Parma), e l’Università degli Studi di Scienze Gatronomiche di Slow Food a Pollenzo (Cuneo).
Vero e proprio “caso” è quello degli eventi: non c’è kermesse dove non si accendano fornelli, per ospitare laboratori di cucina o showcooking con grandi chef. E l’evento può diventare anche un momento di marketing diretto e a 360°, come al Centro di Ricerca e Formazione Saps dell’azienda Pentole Agnelli a Bergamo, scelto dalla Nazionale Italiana Cuochi per selezionare nuovi cuochi per il suo team. E se i corsi di cucina veloce alla portata di tutti e in pratici volumi delle riviste wine & food più famose (da “La Cucina Italiana” a “A Tavola”) non sembrano conoscere crisi - tanto da non lasciare immuni anche i principali quotidiani e magazine nazionali - i gruppi editoriali (come “Gambero Rosso” o “Italia a Tavola”, per esempio) utilizzano tutti i canali a loro disposizione per far “spadellare” ricette a grandi o aspiranti chef, dalla carta alla Tv, dai siti web alle web Tv. A proposito di web, non si può non guardare al fenomeno dei blog e alla “rivoluzione democratica” per cui chiunque può impartire lezioni di cucina comodamente da casa.
Ma la cooking mania è ormai già oltre: con il boom degli chef in Tv, la cucina sul piccolo schermo che spopola anche in prima serata e nuovi “talent-show” che spuntano da ogni angolo, perché non c’è niente di più rassicurante del cibo e la televisione ha deciso di tornare a puntarci, come dimostrano gli share a doppia cifra di format come “La Notte degli Chef” di Alfonso Signorini su Canale 5, o “MasterChef”, il più famoso al mondo in arrivo anche in Italia su Sky. E anche il mondo della grande distribuzione non resta a guardare: “fiore all’occhiello” della catena “Iper, La grande i”, per esempio, sono i corsi di cucina “Quaderni e Fornelli”, per imparare le tecniche di base della cucina italiana fino ai piatti più complessi, nella cucina ad hoc al Luogo Ideale nello Spazio Eventi di Iper a Milano.
Ma l’ultima tendenza si chiama “cook sharing”: il “ristorante condiviso”, nato da un’idea di due giovani milanesi, Claudio Garosci e Valeria Baggia, che apriranno a fine settembre il loro locale dove a cucinare saranno i clienti, per se stessi e per i propri amici, 24 ore su 24, a prezzi slow e con tutti gli ingredienti sempre a disposizione.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli