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AMERICA LOVES AMARONE: IL 30% DELL’EXPORT DI UNO DEI VINI TOP D’ITALIA VOLA IN USA E CANADA, CONTESO DAI RISTORANTI, PREDILETTO PER I CONSUMI DOMESTICI E SEMPRE PIU’ ICONA DELL’ITALIAN STYLE. DA DOMANI, IL TOUR DELLE “FAMIGLIE DELL’AMARONE D’ARTE”

Italia
Le famiglie dell’Amarone d’Arte

America loves Amarone: oltre il 30% dell’export di uno dei vini italiani più conosciuti al mondo vola in Usa e in Canada, con i ristoratori che si contendono le sue etichette più prestigiose e i wine lovers che lo scelgono, non solo per le grandi occasioni, ma anche per il consumo domestico, e dove il rosso principe della Valpolicella è sempre più icona del bere italiano. E saranno più di 360 gli operatori della ristorazione e del canale Horeca che parteciperanno domani, 4 ottobre, ai wine tasting all’Hotel Gansevoort a New York, promossi dalle Famiglie dell’Amarone d’Arte - i 12 produttori storici della Valpolicella (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi Agricola, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato) - in tour per promuovere la qualità dell’Amarone, difenderlo dall’omologazione e da azioni commerciali improntate a logiche di basso prezzo in canali distributivi di massa e preservarne così il prestigio nella commercializzazione internazionale. E dopo la Grande Mela, il viaggio Oltreaceano, in collaborazione con Iem-International Exhibition Management, toccherà Vancouver (6-7 ottobre), la seconda città del Canada con il più alto consumo di vino procapite, dove le Famiglie dell’Amarone registrano la migliore performance di export con oltre 426.000 bottiglie esportate nel 2010.
“Usa e Canada si confermano mercati strategici per le Famiglie dell’Amarone - sottolinea Stefano Cesari, vice presidente dell’associazione - qui infatti realizziamo oltre il 30% del nostro export. A New York l’Amarone si beve soprattutto nei ristoranti dove è diventato il vino simbolo del bere italiano, mentre in Canada la tendenza è più legata ad un consumo domestico dove l’Amarone è il bere ideale per le grandi occasioni”. E se proprio la ristorazione è il volano dell’Amarone a New York, con il rosso italiano che seduce i ristoratori della Grande Mela che si contendono le etichette più prestigiose da inserire nelle loro carte dei vini, da considerare ci sono anche, da un lato, il canale Horeca, che copre il 20% delle vendite del vino italiano in America, che secondo i dati di Shipcomoliant, nel 2011 è aumentato del 12% rispetto alle vendite al dettaglio, con una crescita che riguarda soprattutto i vini di alta gamma (dai 30 dollari in su), cresciuti del 30% rispetto al 2010, e, dall’altro, i numerosi riconoscimenti e i punteggi assegnati all’Amarone nelle riviste e nelle guide americane dedicate al bere bene (non a caso a New York “Wine Spectator”, la rivista di riferimento su questo mercato, sarà presente ai wine tasting delle Famiglie dell’Amarone).
Dopo New York, le Famiglie dell’Amarone sbarcheranno a Vancouver in Canada (in collaborazione con il British Columbia Liquor Distribution Branch, il Monopolio provinciale), mercato dove registrano la migliore performance nell’export, seguito da Svizzera (203.500 bottiglie) e dagli Stati Uniti (189.300 bottiglie esportate). Per di più entrambi i mercati hanno ancora ampi margini di crescita anche in termini di valore se si considera, ad esempio, che in Canada Il consumo di vino cresce sei volte più rapidamente della media mondiale. Secondo uno studio condotto dall’agenzia britannica Iswr, infatti, tra il 2005 e il 2009 il consumo di vino in Canada ha sorpassato i 40,4 milioni di casse da 9 litri registrando un incremento superiore al 22,5%. Dal 2010 al 2014, le previsioni indicano che il consumo di vino in questo Paese sarà di oltre 49,7 milioni di casse, con un incremento del 19% in netto contrasto con una crescita media mondiale che non supererà il 3,2%.
Info: www.amaronefamilies.it

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