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SOS DA EUROPARLAMENTO: LA MORTALITA’ DELLE API POTREBBE CREARE SQUILIBRI AMBIENTALI NELL’UE. E CON GLI APICOLTORI ITALIANI PRESTO IN PIAZZA. INTERROGAZIONE URGENTE AL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA. IL PD CHIEDE LO STOP DEFINITIVO AI NEONICOTINOIDI

Non Solo Vino
Aumentata la mortalità delle api

L’aumento della mortalità delle api potrebbe devastare la produzione di cibo e creare squilibri a livello ambientale nell’Ue: è il messaggio di “sos” lanciato oggi dalla Commissione Agricoltura dell’Europarlamento. Per proteggere questi preziosi insetti impollinatori, gli eurodeputati chiedono a Commissione Europea e Stati membri di intraprendere un’azione coordinata, inclusi maggiori investimenti nella ricerca e un aumento dei fondi per i programmi di apicoltura dopo il 2013.
Circa l’84% delle specie di piante e il 76% della produzione alimentare in Europa dipende dall’impollinazione delle api. Visto che la salute delle colonie di questi animali è colpita da vari fattori letali e la ricerca e la pratica veterinaria attualmente offrono poco in termini di prevenzione o controllo delle malattie, i parlamentari europei hanno chiesto ad esecutivo e paesi membri di aiutare le api e gli apicoltori a sopravvivere. Secondo Csaba Sandor Tabajdi, eurodeputato socialdemocratico ungherese relatore della risoluzione, l’impollinazione è “un bene pubblico di cui beneficia tutta il settore agricolo dell’Ue, può essere preservata solo con un’azione europea congiunta”. Gli eurodeputati chiedono quindi più fondi per l’apicoltura nella nuova politica agricola comune dopo il 2013, un maggiore sostegno per una ricerca coordinata, la condivisione dei dati e una formazione di apicoltori, agricoltori e veterinari. Il settore dell’apicoltura fornisce entrate, in maniera diretta o indiretta, ad oltre 600.000 cittadini dell’Ue. “L’impegno del Parlamento Ue proseguirà nel prossimo futuro - sottolinea Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura - a partire dal rafforzamento del ruolo dell’apicoltura all’interno della riforma sulla politica agricola comune”.
In Italia la moria di api dipende, nella maggior parte dei casi, dall’utilizzo di neonicotinoidi per la concia del mais come ha sottolineato Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd, in un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano. “Come evidenziato dai più importanti attori del settore, come l’Unaapi, l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, le associazioni ambientaliste come Legambiente - ha detto Realacci - il periodo sperimentale di divieto di utilizzo dei pesticidi concianti del mais, i neonicotinoidi, ha dato i buoni esisti sperati. Il periodo di sospensione ha fatto riscontrare, infatti, un’evidente ripresa dello stato di salute delle colonie di api e una buona attività degli allevamenti apistici italiani. Il termine della sospensione per l’utilizzo dei neonicotinoidi, però, scadrà il prossimo 31 ottobre ed è perciò urgente che il Ministero delle Politiche Agricole intervenga per rendere definitivo il divieto all’uso di questi pesticidi per la concia del mais”. Per rendere definitivo il divieto all’uso di neonicotinoidi, dal 15 al 23 ottobre, gli apicoltori italiani saranno nei principali territori italiani dove si coltiva mais, per sensibilizzare l’opinione pubblica, con approfondimenti, presidi, degustazioni e dibattiti sul grave problema della moria delle api, che colpisce un settore che vale in Italia 60 milioni di euro e vede scendere in campo 50.000 apicoltori con oltre 1,1 milioni di alveari, e il cui valore reale supera i 2,5 miliardi di euro, se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura.

Focus - Moria di api: bene il Parlamento europeo. Politiche concrete per salvare un settore fondamentale per l’agricoltura e la tutela della biodiversità
E’ un’azione che va nella direzione giusta. C’è bisogno di politiche e strategie concrete per “salvare le api”. Così la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori commenta la risoluzione approvata dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, presieduta da Paolo De Castro, sulla salute, appunto, delle api e sulle sfide per l’apicoltura.
Siamo in presenza di un importante passo che conferma - aggiunge la Cia- l’impegno dell’Assemblea di Strasburgo per la valorizzazione di un settore fondamentale per l’agricoltura, per il mantenimento della biodiversità. Basti pensare che l’84% delle specie di piante e il 76% della produzione alimentare in Europa dipendono in larga misura proprio dall'impollinazione ad opera delle api.
L’aumento della moria di api potrebbe, quindi, avere pesanti conseguenze sulla produzione di cibo e creare squilibri ambientali. Giustamente gli eurodeputati - rimarca la Cia - chiedono più fondi per l'apicoltura nella nuova politica agricola comune dopo il 2013 e un maggiore sostegno per la ricerca.
La moria di api, infatti, non pone a rischio soltanto la produzione di miele. In pericolo vi sono molte colture e possono esserci riflessi negativi anche nel settore zootecnico, vista l’importanza che riveste l’impollinazione nei confronti dei pascoli e del foraggio.
In Italia, il settore conta più di 70.000 apicoltori, oltre 1.100.000 alveari, una produzione di miele che supera le 15.000 tonnellate l’anno, per un valore monetario di 25 milioni euro.

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