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ALIMENTARE: IL 25 OTTOBRE DI SCENA IL “WORLD PASTA DAY” ... E GLI SPAGHETTI SI FANNO GLOBAL. CRESCE EXPORT, PASTAI GUIDATI DA PAOLO BARILLA OGGI AL QUIRINALE DAL PRESIDENTE NAPOLITANO

Non Solo Vino
Arriva il Pasta Day il 25 ottobre in tutto il mondo

Torna il 25 ottobre il “World pasta Day”, la giornata mondiale della pasta che radunerà gli “Stati generali” del settore in un convegno organizzato dall’Ipo (International Pasta Organisation), Aidepi (il colosso nato nel dicembre 2010 che raduna le industrie del dolce e della pasta italiane) e l’organizzazione non governativa Oldways. Ma i festeggiamenti inizieranno da domani 24 ottobre, quando una delegazione di pastai guidata da Paolo Barilla, presidente di Aidepi, sarà ricevuta al Quirinale dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Il convegno si incentra sulla “sfida globale” della pasta sui mercati alimentari, nel riscontro di una crescente domanda sui cinque continenti e della “cattura” di nuovi mercati, a cominciare dalla Cina, dove l’export della pasta italiana è più che quadruplicato negli ultimi 10 anni.
Aidepi sottolinea le varie ragioni del successo della pasta: innanzitutto la bontà di uno degli alimenti migliori al mondo dal punto di vista organolettico, il fatto di essere sana, digeribile e adatta a tutti, la praticità in fatto di preparazione e conservazione in dispensa, la sostenibilità ambientale (il classico packaging della pasta permette un recupero al 100% dei materiali di imballaggio). E c’è poi l’economicità del prezzo che gioca certamente a favore di questo alimento in un periodo di “ristrettezza di cinghia” per i consumatori: con 45 centesimi di euro, ovvero il costo di tre sms - sottolinea Aidepi - ci si può preparare una porzione di spaghetti al pomodoro con tanto di parmigiano spolverato sopra. E ancora, sul costo di un pieno di benzina, 70 euro, un italiano ha un piatto di pasta assicurato per 1 anno e mezzo.

Focus - Coldiretti: +10% export in Usa e in Italia è boom delle paste 100% di grano italiano
Crescono del 10% negli Stati Uniti le esportazioni in quantità di pasta italiana che fa registrare un trend positivo nel 2011 anche a livello globale con un aumento del 4%. Emerge da un’analisi della Coldiretti, sulla base del primo trimestre 2011 dalla quale si evidenzia che la pasta italiana è entrata nelle abitudini alimentari in tutti i continenti con 1,8 miliardi di valore dell’export all’anno anche se i consumatori più appassionati di pasta italiana sono i tedeschi, seguiti nell’ordine dai francesi, dagli inglesi, dagli statunitensi e dai giapponesi.
In Italia sono consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro ma nonostante il successo della pasta in Italia e nel mondo si è però verificato - continua la Coldiretti - un calo dell’1,6% in quantità nei primi 6 mesi del 2011. La riduzione quantitativa è stata, però, accompagnata da una qualificazione degli acquisti con il boom nel 2011 della vendita sul mercato della pasta più artigianale, ottenuta con grano al 100% italiano, anche nel progetto della filiera agricola tutta italiana della Coldiretti, dalla “pasta dei coltivatori” con grano toscano alla valle del grano con quello siciliano fino alla pasta Chigi fatta in Emilia Romagna.
L’Italia detiene il primato mondiale nel consumo di pasta che ha raggiunto - sottolinea la Coldiretti - attorno ai 26 chili a persona, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese. Nel podio dei mangiatori di pasta salgono – precisa la Coldiretti - l’Italia con i 26 chili all’anno a testa, il Venezuela con 13 chili all’anno a testa e la Tunisia con 12 chili all’anno a testa. Ma l’Italia è leader anche nella produzione con un piatto di pasta su quattro consumato nel mondo che - precisa la Coldiretti - è fatto nel nostro Paese. L’Italia è leader nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnellate), del Brasile (1,3 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate).
A preoccupare è, però, l’elevata percentuale di grano straniero utilizzata per la produzione nazionale di pasta all’insaputa del consumatori perché non è ancora obbligatorio indicare in etichetta l’origine: la Coldiretti stima che provenga dall’estero oltre il 40% del grano utilizzato. In altre parole, quasi un pacco di pasta “italiana” su due è fatto con grano straniero.
Peraltro - continua la Coldiretti - per il grano duro la produzione 2011 dovrebbe attestarsi sui 3,6 milioni di tonnellate, il 6% in meno sul 2010, per colpa di 128.000 ettari persi a inizio campagna e alle ondate di maltempo che hanno condizionato a più riprese le semine annuali ma anche delle forti oscillazioni nei prezzi riconosciuti ai produttori che alimentano incertezza e comprimono i redditi. Secondo il servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche agricole, il grano duro - chiude Coldiretti - viene pagato oggi 14 centesimi al chilo agli agricoltori mentre la pasta raggiunge in media a 1,3 euro al chilo.

Focus - I principali consumatori di pasta nel mondo (in kg a persona)
Italia 26
Venezuela 13
Tunisia 12
Grecia 10
Svizzera 10
Stati Uniti 9
Svezia 9
Fonte: elaborazioni Coldiretti

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