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GLI “STATI GENERALI” DEL LATTE: DA CREMONA CONFAGRICOLTURA LANCIA L’ALLARME: “IL LATTE DA PRIMATI CHIEDE PROGRAMMAZIONE, CERTEZZA DELLE REGOLE, UNA FILIERA RIEQUILIBRATA”

“L’industria casearia è al primo posto dell’agroalimentare made in Italy. Prima del vino, della pasta, dei salumi, dei prodotti dolciari, vengono i formaggi. Non dobbiamo dimenticare questo primato, come non dobbiamo dimenticare che l’80% del latte prodotto dagli allevamenti italiani viene destinato proprio al settore caseario, di cui la metà i prodotti Dop, ambasciatori della qualità italiana nel mondo, il cui volume esportato nel 2010 è stato di 125.000 tonnellate per un valore di oltre 1,14 miliardi di euro”. Lo ha ricordato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, a Cremona, nella riunione degli “Stati generali del latte”, che ha fatto il punto sulla situazione del comparto.

“La nostra zootecnia da latte è un patrimonio prezioso - ha proseguito Guidi - frutto di grande impegno, di innovazione e di investimenti di anni che va ad ogni costo tutelato e salvaguardato. Per questo abbiamo sollecitato e lavoriamo per il perseguimento di un riequilibrio economico all’interno della filiera. Va riaperto il dialogo tra il momento della produzione primaria e quello della trasformazione in modo da assicurare a tutti gli attori economici, e primi fra tutti agli allevatori, un equa retribuzione del lavoro svolto per fornire al consumatore un prodotto di altissima qualità. Da parte del mondo agricolo urge un impegno forte per la strutturazione ed il rafforzamento delle vere organizzazioni di prodotto, che devono raggiungere un maggior peso contrattuale”.

Il presidente di Confagricoltura ha anche posto in evidenza come si registri una forte differenza del prezzo del latte destinato a grana padano e parmigiano reggiano e quello che per altre destinazioni alimentari e casearie (formaggi molli ed altre dop).

“Sono necessari progetti comuni della filiera - ha sollecitato - per valorizzare tutto il latte italiano”. Rivolgendosi al sistema industriale e della trasformazione il presidente Guidi ha ribadito la necessità di considerarsi parte integrante della filiera e quindi di assicurare l’applicazione ed il rispetto degli accordi, con particolare riferimento ai tempi di pagamento del prodotto.

Il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli si è poi soffermato sulla gestione del regime delle quote e sulla sua abolizione a partire dal 2015 ed ha rilevato la necessità di definire una nuova regolamentazione, che consenta al settore di operare con programmazione e chiarezza di obiettivi.

Nel rimarcare la necessità di vedere assicurato il rispetto delle norme e dei tempi previsti dalla legislazione vigente Guidi ha concluso: “a Bruxelles chiediamo un sistema che consenta alle imprese zootecniche di lavorare ed investire con la certezza dell’applicazione delle regole. Non deve più accadere quanto avvenuto in passato che tanto è costato al Paese ed a tutto il sistema produttivo agricolo”.

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