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SEMINARIO “AGRICOLTURA SOCIALE, UNA TRADIZIONE INNOVATIVA” - “L’AGRICOLTURA NON È SOLO PRODUZIONE, MA ANCHE E SOPRATTUTTO UN MODELLO DI VITA”. LO HA RACCONTATO ALFONSO PASCALE (RETE ITALIANA DELLE FATTORIE SOCIALI)

“L’agricoltura non ha solo una funzione produttiva, ma è anche e soprattutto un modello di vita”. Così, Alfonso Pascale, già presidente della Rete italiana delle Fattorie Sociali e componente del tavolo di partenariato della Rete Rurale al Ministero delle Politiche Agricole, ha aperto il seminario “Agricoltura sociale, una tradizione innovativa”, volto a promuovere l’agricoltura sociale, alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige: al centro, il volto forse meno noto ma più nobile dell’agricoltura, quello che ricostruisce i legami ed i rapporti sociali tra le persone più in difficoltà ed il mondo del lavoro e della quotidianità.

“Le fattorie sociali sono strutture operative dell’agricoltura sociale - ha spiegato Pascale - che si propongono di ricostruire i legami comunitari dei territori rurali attraverso lo sviluppo di attività agricole produttive volte all’inserimento lavorativo delle persone in difficoltà, come detenuti, tossicodipendenti e disabili, e la fornitura di servizi terapeutici e riabilitativi come l’ippoterapia (cavalli), l’onoterapia (asini) e l’ortoterapia. In Trentino esiste una solida rete di cooperative sociali, alcune di loro sviluppano attività agricole, ma c’è bisogno di un adeguato riconoscimento istituzionale e legislativo”.

Agricoltura, dunque, come strumento di riabilitazione e cura, formazione e inserimento lavorativo, più in generale di integrazione sociale, per aiutare chi è in difficoltà o ai margini della società, garantendo allo stesso tempo uno sviluppo del settore con la creazione di nuove figure professionali. Si è parlato, quindi, della “BioFattoria Sociale Conca d’Oro” di Bassano del Grappa, che utilizza la produzione agricola, zootecnica e le attività ad esse connesse per offrire alla comunità locale servizi formativi, occupazionali, educativi, culturali a vantaggio di fasce deboli della popolazione, e di Progetto 92, cooperativa sociale trentina che rivolge il proprio impegno nei confronti di bambini, ragazzi, giovani e famiglie, con particolare attenzione per le situazioni di disagio e difficoltà; al centro del seminario anche la storia di “Coopeagro”, piccola cooperativa di agricoltori brasiliani creata dall’Associazione trentina “Semear a Vida” che si occupa di progetti per lo sviluppo di piccole comunità di agricoltori brasiliani. Prima di lasciare spazio al dibattito è stata presentata l’esperienza di “Villa Rizzi”, centro trentino di socializzazione al lavoro e fattoria didattica specializzato nella produzione e confezionamento di erbe officinali biologiche, tisane e sali aromatici.

L’agricoltura sociale racchiude tutte le attività agricole che generano benessere nei confronti di persone svantaggiate e il Centro istruzione e formazione della Fondazione Mach ha deciso di attivarsi, sensibilizzando gli studenti, portandoli a vistare le fattorie sociali e coinvolgendo esperti: “l’idea di organizzare il seminario nasce dal progetto scolastico sviluppato in classe - spiega il docente Alessandro Di Martino - e vogliamo sensibilizzare soprattutto gli studenti, futuri imprenditori e tecnici che dovranno affrontare nel futuro sfide economiche, politiche e sociali sempre più complesse”.

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