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APPUNTAMENTO IN OGNI ANGOLO DEL PIANETA IL 10 DICEMBRE CON “TERRA MADRE DAY”, GIORNATA-EVENTO PROMOSSA DA SLOW FOOD E TERRA MADRE. IL MUST? IL CIBO LOCALE, QUELLO BUONO, PULITO E GIUSTO. ARRIVA LA CAMPAGNA DI SLOW FOOD PER LA NUOVA PAC

Dalle degustazioni nelle scuole alle cene con i produttori, dalle visite in fattoria fino alle campagne a sostegno del buon cibo sostenibile e a tutela della biodiversità: tutto questo sarà il “Terra Madre Day 2011”, la giornata evento, promossa da Slow Food e Terra Madre, dedicata al cibo locale, quello buono, pulito e giusto, di scena in ogni angolo del pianeta il 10 dicembre. E, intanto, arriva anche la campagna perché la futura Politica Agricola Comune sia più giusta, ecologica e democratica, lanciata da Slow Food, un documento strategico, prodotto in 19 lingue europee, con l’obiettivo di raggiungere e di far discutere la rete delle comunità del cibo e le istituzioni a tutti i livelli in ciascuno dei 27 Paesi coinvolti (info: www.slowfood.it e www.terramadre.org).

Così, soci, produttori dei Presìdi, comunità del cibo, cuochi, accademici e giovani si riuniranno in ogni angolo del pianeta per celebrare il cibo locale e chi lavora per proteggerlo e promuoverlo e nell’Europa dei 27, molte iniziative saranno incentrate sulla campagna lanciata da Slow Food in favore di una Politica Agricola Comunitaria più giusta, ecologica e democratica. “L’Europa ha bisogno di una Pac forte - afferma Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food Internazionale - in grado di affrontare con successo le sfide ambientali, sociali ed economiche che oggi abbiamo di fronte”. Per questo prende vita il documento “Verso una nuova Politica agricola comunitaria” che individua i problemi che secondo Slow Food affliggono il sistema agricolo e alimentare: “la produzione di cibo globale, industriale e intensiva, è la principale causa di distruzione dell’ambiente e di biodiversità e perdita di ecosistemi. Tutto questo, inoltre, ha portato a un’iniqua distribuzione del cibo, che vede una parte del mondo affetta da malattie legate all’obesità e l’altra metà minacciata dalla malnutrizione”. Inoltre nel documento vengono formulate proposte per la riforma della Pac che si concentrano su due elementi chiave: la produzione di piccola scala e i giovani.

La rete unisce le forze per sostenere anche un ambizioso e impegnativo progetto di Slow Food: la creazione di “Mille orti in Africa” nelle scuole, nei villaggi, nelle periferie delle città. Gli orti di Terra Madre sono gestiti dalle comunità e coltivati secondo tecniche sostenibili (compostaggio, preparati naturali per la difesa da infestanti e insetti, gestione razionale dell’acqua) con varietà locali e secondo i principi della consociazione fra alberi da frutta, verdure ed erbe medicinali. Al momento, grazie alla generosità dei sostenitori da tutto il mondo, quasi 400 orti sono stati finanziati e 300 comunità africane sono state coinvolte in 20 Paesi.
Intanto, mentre proseguono le discussioni sulla riforma della Pac, Carlo Petrini sottolinea che “l’Europa ha bisogno di una Pac forte, in grado di affrontare con successo le sfide ambientali, sociali ed economiche che oggi abbiamo di fronte”.

Il documento di Slow Food “Verso una Nuova Politica Agricola Comune” individua i problemi che affliggono il sistema agricolo e alimentare. Per Slow Food “La produzione di cibo globale - industriale e intensiva - è la principale causa di distruzione dell’ambiente e di biodiversità e perdita di ecosistemi. Tutto questo, inoltre, ha portato a un’iniqua distribuzione del cibo, che vede una parte del mondo affetta da malattie legate all’obesità e l’altra metà minacciata dalla malnutrizione”.

Slow Food è convinta che la Pac dovrà concentrarsi su due elementi-chiave: la produzione di piccola scala e i giovani. Per il primo elemento, secondo Slow Food, “l’Europa deve riscoprire le sue vere radici nelle produzioni di piccola scala e a basso impatto ambientale, integrate con la natura, che producono cibo nutriente e di alta qualità in modo pulito e che forniscono alla collettività servizi ambientali insostituibili”; per i giovani, Slow Food sottolinea che solo il 7% degli agricoltori in Europa ha meno di 35 anni, “bisogna restituire alla professione dell’agricoltore la sua dignità, in modo che possa rappresentare una scelta di vita stimolante e gratificante. Una scelta valida per il futuro, una strada che offra soddisfazione e senso di realizzazione, non solo sacrifici e difficoltà”. Il documento, spiega Slow Food, offre una serie di proposte concrete per la riforma della Pac, chiede a tutti i membri dell’associazione di impegnarsi affinché l’idea di un sistema di produzione di cibo sostenibile, buono, pulito e giusto sia recepita il più possibile nella nuova Pac, è un invito a tutti coloro che sono coinvolti a unirsi alla campagna.

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