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ALLO STUDIO DUE DIVERSE FISCALITÀ PER L’IMU NEI TERRENI AGRICOLI PER DIFFERENZIARE TRA CHI È SOLO PROPRIETARIO E CHI ANCHE CONDUTTORE, TRA LA TERRA COME BENE RIFUGIO E MEZZO DI PRODUZIONE. COSÌ CATANIA CHE DOMANI ILLUSTRERÀ LE LINEE DEL SUO MINISTERO

“Stiamo cercando disperatamente di fare qualche aggiustamento per l’Imu nei terreni agricoli, studiando due diverse fiscalità; ne ho parlato ieri con il vice Ministro Grilli”. Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, oggi a convegno Fedagri/COnfcooperative a Roma, sottolineando ancora una volta il sacrifico a cui è chiamato il settore primario nella manovra finanziaria.
“Vorrei che si concretizzasse e, quindi, scriverlo nei testi, la possibilità di fare una differenziazione per la fiscalità immobiliare dei terreni tra chi è solamente proprietario e chi, invece, è proprietario e conduttore, perchè in questo caso la terra è davvero un mezzo di produzione e non un bene rifugio”, ha detto il Ministro che domani, nella IX Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica, riferirà davanti alle Commissioni Agricoltura riunite di Camera e Senato, sulle linee programmatiche del suo Ministero.

Il Ministro Catania che, a proposito dell’Imu, si è rammaricato del fatto di non averlo potuto proporre prima, visto che il decrelo legge è stato scritto in pochissimo tempo. Il Ministro ha ricordato che ora il pallino per gli aggiustamenti ce lo ha in mano il Parlamento: “oggi la Commissione bilancio sta limando alcuni elementi della manovra - ha detto Catania - con l’attenzione concentrata su pensioni e Imu prima casa”. Il Ministro ha anche detto che ad oggi non è possibile fare una valutazione dell’impatto che l’Imu avrà in agricoltura. “Sappiamo solo che la valutazione dei terreni è maggiorata del 30%, con un moltiplicatore che passa da 75 a 120, mentre i fabbricati rurali che erano esenti oggi pagheranno”.

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