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310 MILIONI DI EURO DEL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO RURALE (FEASR) CORRONO IL RISCHIO DI ESSERE RESTITUITI A BRUXELLES A FINE ANNO. LA DENUNCIA ARRIVA DA UILA-UIL (UNIONE ITALIANA LAVORATORI AGROALIMENTARI)

Una quota pari 310 milioni del Fondo Europeo di Sviluppo Rurale (Feasr) corre il rischio di essere restituita a Bruxelles a fine anno. La denuncia viene da Guglielmo Loy e Stefano Mantegazza, segretario confederale della Uil-Unione italiana del lavoro e segretario generale Uila-Uil (Unione Italiana Lavoratori Agricoli). Un dato che acquista ancora maggiore rilievo alla luce del fatto che, sul totale, ben 292 milioni sono destinati alle regioni del Mezzogiorno.

Spiegano i due sindacalisti della Uil che, per il periodo di programmazione 2007-2013, il Fondo europeo ha a disposizione, dopo le ulteriori assegnazioni da parte della Commissione Europea nel 2009, 17,6 miliardi di euro comprensivi del cofinanziamento nazionale, di cui una parte destinata al centro nord (8,3 miliardi di euro, il 46,9% del totale) e un’altra, 9,3 miliardi di euro, al Mezzogiorno (il 52,7% del totale). “Al 4 dicembre di quest’anno - affermano i dirigenti sindacali - lo stato di avanzamento del Fesar è al 31,9% del totale della programmazione, con 5,3 miliardi di euro spesi. Percentuale questa che al centro nord sale al 32,7% (2,7 miliardi di euro spesi), mentre scende al 27,4% nel Mezzogiorno (2,5 miliardi di euro fin qui spesi). Nel sud infatti, aggiungono Loy e Mantegazza, ad eccezione dell’Abruzzo, nessuna regione ha raggiunto il livello di spesa per evitare il disimpegno automatico a fina anno”.

Una differenza stridente con i dati di utilizzo del Fondo relativi agli altri Paesi membri, la cui media di spesa tocca il 41,8%, relegando l’Italia al terz’ultimo posto in Europa, sopra soltanto a Bulgaria e Romania.

“Questo dati - concludono i due sindacalisti Uil - già di per sé allarmanti per il presente, incidono in maniera molto negativa in vista del negoziato aperto in Europa sulla Pac e relativo al periodo 2014-2020. Il governo intraprenda quindi tutte le azioni indispensabili per migliorare la performance della spesa, anche perché ormai è chiaro a tutti come le risorse dei fondi comunitari siano le uniche certe e spendibili per lo sviluppo e la crescita nei prossimi anni”.

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